
La Guardia di finanza di Pesaro ha indagato su delega della procura sui soldi spariti dai conti dell’assicuratore di Montecchio morto nel novembre 2022
Pesaro, 25 luglio 2024 – Era agente della Cattolica assicurazioni con agenzia a Montecchio. La clientela abbondava. Si chiamava Patrizio Pierucci, villa in collina e auto di marca. Il 15 novembre 2022 morì d’infarto mentre stava andando al lavoro. Poco mesi dopo, emerse che l’assicuratore aveva una doppia contabilità: quella ufficiale e quella in nero. Decine di clienti si sono resi conto che avevano fatto investimenti, soprattutto polizze vita, consegnando denaro all’assicuratore (anche mezzo milione a famiglia) che non è stato riversato alla Cattolica assicurazioni.
Finiva direttamente nel conto corrente di Pierucci e da lì spariva. Lo ha stabilito l’inchiesta della guardia di finanza su delega della procura di Pesaro. L’indagine è stata chiusa per la morte del responsabile degli ammanchi, un ’buco’ che potrebbe superare i 2 milioni di euro. E che Cattolica assicurazioni non intende, almeno per ora, ripianare.
Scrive la Finanza nella sua informativa depositata agli atti: "La modalità nella quale è inquadrabile la truffa patita dalle numerose vittime consta nella creazione formale di polizza con compilazione e sottoscrizione dei moduli previsti nonché rilascio delle quietanze di pagamento utilizzando carta intestata “Cattolica Assicurazioni”. La polizza così formata non veniva in realtà mai registrata. L’importo dei premi era promiscuamente versato sui conti correnti accesi presso la Banca di fiducia".
C’è molto di più. Gli ispettori della Cattolica assicurazioni avevano fatto solo tre ispezioni nell’agenzia dal 2017, ossia nel 2018, 2020 e 2022 ma senza rilevare nulla di strano tra entrate e conto corrente bancario dove finivano le polizze. "Dalle verifiche disposte è stato acclarato – scrive la finanza – che gli estratti di conto corrente che venivano esaminati dagli ispettori Cattolica erano stati modificati in modo da non far risultare le movimentazioni riferibili a polizze assicurative “non regolari”". In altre parole, gli ispettori si erano fidati degli estratti conto presentati dall’agente, che erano manomessi. Ora le famiglia stanno preparando le cause civili contro Cattolica Assicurazioni per riavere i loro risparmi.