Il count-down è iniziato. Fra cinque giorni si alza il sipario sull’ennesima stagione cestistica biancorossa. Con una grande differenza: dopo quasi vent’anni ininterrotti di serie A si lotterà al piano di sotto per tornare nell’élite, perduta lo scorso maggio a Venezia. Il legame tra queste due epoche, forse non è per caso, è Pino Sacripanti: prese in mano la Scavolini Spar nel 2007/08 appena tornata in serie A grazie alla doppia promozione conquistata da Carlton Myers e compagni; la ritrova oggi che è scivolata in A2 per tentare di riportarla dove s’incontrarono la prima volta che il coach arrivò sull’Adriatico. Il pubblico gli è sinceramente affezionato e si fida di lui: apprezza la sua razionalità e la sua concretezza tutta lombarda ma anche la sua tigna che tira fuori durante le partite, in cui la sua espressione pacifica si trasforma. Quest’anno Pino, vestendo il doppio ruolo di coach e gm, ha fatto scelte tecniche ancor più personali e vedremo col passare dei mesi se aver deciso per una trazione anteriore stars&stripes porterà i risultati sperati.
Di certo sia Ahmad che King devono fare un passo avanti sotto il profilo della leadership perché mentre nelle squadre di serie A, che hanno cinque, a volte pure sei stranieri, può essere utile anche uno specialista, in questa categoria gli americani devono saper fare tutto e farlo bene. In una parola, devono fare la differenza. Le perplessità per il momento sono quasi più caratteriali che tecniche: si vede infatti che entrambi hanno talento, Ahmad è più fantasioso e istintivo, King più ordinato e stilisticamente bello da vedere. Ma se per il play il problema è che certe volte è troppo focoso, rischiando di perdere concentrazione nelle sue sfide con avversari ed arbitri e deragliare dal match, V.J. appare sin troppo compassato e in un campionato dove invece si userà più la sciabola del fioretto. Oltre che a volte sembra che se ne stia ai margini, aspettando di essere coinvolto anzichè proporsi: ma questo può dipendere anche dai compagni che devono cercarlo di più perché non crea il proprio tiro dal palleggio come Khalil.
Magari cominciando a giocare per i due punti in palio, in palazzetti pieni e quindi più stimolanti rispetto agli impianti visti in pre-season, l’adrenalina si alzerà e verrà fuori il vero carattere di tutti. Anche perché è lampante che quando arriva Pesaro le avversarie si gasano. Avere una storia alle spalle significa anche questo e questa storia bisogna imparare a difenderla perché andare in giro a prendere schiaffoni in posti inaspettati non aiuterebbe gli umori della piazza. Intanto oggi alle 17, all’Hotel Baia Flaminia, la società presenta altri tre protagonisti di questa stagione: Matteo Imbrò, Salvatore Parrillo e Octavio Maretto saranno a disposizione di stampa e tifosi nella Sala Mare.
Elisabetta Ferri