Il sindaco Matteo Ricci: "Alle Europee la riscossa dei Dem. Schlein e Bonaccini siano capilista"

Il primo cittadino di Pesaro, coordinatore degli amministratori Pd: ho dato la mia disponibilità per le elezioni. "Un’eventuale candidatura di Ilaria Salis? Bisogna riportarla in Italia, inutile fare altri discorsi adesso"

Pesaro, 3 aprile 2024 – Matteo Ricci, sindaco di Pesaro, coordinatore dei sindaci Pd e presidente di Autonomie Locali Italiane, il ‘suo’ Pd viaggia verso le Europee. Come vi dovrete presentare nelle liste per competere con Fratelli d’Italia? Più spazio alla società civile?

"L’8 e 9 giugno, per la prima volta, gli elettori potranno dare un giudizio sulla destra al governo e sull’efficacia dell’opposizione. E il giudizio si manifesterà soprattutto attraverso il voto che si riverserà ai principali partiti. Per questo potremo competere per chi sarà il primo partito italiano. Per questo abbiamo bisogno di liste forti, anche aperte alla società civile".

Il sindaco di Pesaro, Matteo Ricci
Il sindaco di Pesaro, Matteo Ricci

Da tempo lei chiede più attenzione al ruolo degli amministratori locali e sta girando l’Italia con il suo libro Pane e politica . È a disposizione per una candidatura? Che cosa le chiede la gente?

"Ho già fatto più di 70 presentazioni nel Centro Italia e il 12 aprile termineremo il tour nelle Marche, con una grande cena popolare. Si tratta di un libro che racconta la sinistra di prossimità e popolare, quella che vuole dare una mano a Elly Schlein in questo momento così delicato. Dobbiamo lavorare tutti per una riscossa dei democratici alle prossime elezioni europee".

Lei si candiderà?

"Da mesi ho dato la mia disponibilità, se lo si riterrà utile. Il nostro popolo ci chiede di essere combattivi e sorridenti. Se dovessi essere della partita, mi batterò contro l’autonomia differenziata, a difesa dell’Italia di mezzo, la cerniera del Paese. Il Dl Calderoli aumenta le disuguaglianze e rischia di penalizzare soprattutto l’Italia centrale, ancora una volta schiacciata dalla questione meridionale, che giustamente verrà difesa, e dal periodico riemergere di una questione settentrionale".

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Elly Schlein in lista, sì o no? E in quale posizione? Dall’altra parte potrebbe esserci Giorgia Meloni. La partita è particolarmente politica. E sempre più polarizzata.

"Più riusciremo a polarizzare il voto e meglio andranno le cose. Una candidatura della segretaria Elly Schlein ci aiuterebbe molto. Se deciderà di candidarsi credo dovrebbe essere capolista, anche perché se la segretaria nazionale si candida sarà comunque lei la capolista nei fatti a prescindere dalla posizione in lista. Alle Europee ci sono le preferenze, per fortuna, e non le liste bloccate".

Nel Pd c’è molta agitazione, però, sul fronte femminile. Irene Tinagli, ad esempio, chiede equilibrio tra forze nuove e competenze.

"Serve unità ed equilibrio tra le varie esperienze e noi abbiamo donne forti e competenti. Credo anche che la cultura amministrativa di tanti sindaci in scadenza sia fondamentale per vincere".

E su una ipotetica candidatura di Ilaria Salis cosa pensa?

"Si deve fare di tutto per far garantire i diritti civili a questa giovane donna. Bisogna riportarla in Italia, questa è la priorità assoluta. A oggi, è inutile fare discorsi su altro. Come sempre in questi casi, il nostro presidente, Sergio Mattarella, ha già detto tutto. Le sue parole sono emblematiche, forti, e vanno seguite. Dal governo, invece, un silenzio che fa rumore".

Il governatore dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, pure potrebbe correre, ma i suoi reclamano per lui una posizione da capolista, essendo presidente del Pd. È giusto?

"Sì. Credo che, se la segretaria e il presidente si candideranno, debbano essere entrambi capilista. Ha molto più senso, sono loro che rappresentano ufficialmente il Pd".

Dal punto di vista politico, le Europee non solo arrivano in un momento delicato per gli equilibri internazionali.

"Siamo in una fase drammatica per il Pianeta, tra cambiamento climatico e guerre. E i popoli europei rischiano tantissimo: per questo dobbiamo sfidare Giorgia Meloni sul tema della sovranità. Siamo la parte più anziana e frammentata del Pianeta nonché uno dei pochi luoghi democratici. Il sovranismo di Giorgia Meloni e delle destre inganna i popoli, li illude che rinchiudendosi in se stessi saranno più forti e, invece, li indebolisce ogni giorno. La risposta alla crisi mondiale e della democrazia può venire solo da un’Europa più forte, un’Europa federale".