A Cotignola omaggio a Montini. Sessanta le opere in mostra

La mostra "Claudio Montini. The End. Paesaggio con dolcissima fiera" al'ex Ospedale Testi di Cotignola presenta opere affascinanti e enigmatiche dell'artista poco conosciuto. La dimensione teatrale delle opere trasporta il pubblico in mondi fantastici e surreali. Un'occasione unica per scoprire la straordinaria pittura di Montini.

A Cotignola omaggio a Montini. Sessanta le opere in mostra

A Cotignola omaggio a Montini. Sessanta le opere in mostra

All’ex Ospedale Testi di Cotignola è allestita fio al 5 maggio la mostra ‘Claudio Montini. The End. Paesaggio con dolcissima fiera’ curata da Massimiliano Fabbri e Federico Settembrini. Nella mostra sono esposte una sessantina di opere delle circa centocinquanta realizzate dall’artista, una parte delle quali recentemente restaurate. Claudio Montini (1956 -2021) è stato un pittore di forte caratura ma poco conosciuto dal pubblico. La dimensione teatrale delle opere apre un mondo fantastico a partire dall’opera d’inizio della mostra che ha per titolo ‘The end’, quando fine non è. Anzi. Ed ecco la presenza di scene che ricordano il teatro, un luogo dove tutto è possibile, proprio come le opere di Montini che lasciano stupefatti e con scenari incredibili: (monoliti illuminati al centro di un buio bosco, pesci spada che fuoriescono in verticale da un mare in burrasca, colloqui tra animali sulle rive di un lago e fenicotteri che si stagliano di fronte a colonnati neoclassici) un mondo che sa di favola e che sa essere divertente e inquietante. Non un mondo, ma infiniti mondi.

"In realtà l’iceberg Montini - scrive Franco Bertoni - ha trasportato, sotto il pelo dell’acqua, una massa enorme di bellezze, di sogni, di enigmi, di interrogativi, di fantasie e di aperture a nuovi mondi. Per non parlare poi di una tecnica esecutiva - in Romagna viene chiamata la ‘mano del Signore’, un dono - talmente felice e immediata da raggiungere l’apparente facilità riservata solo ai Grandi".

Laureato in pittura all’Accademia di Belle Arti di Bologna, Claudio Montini negli anni Ottanta partecipòa mostre collettive e allestì mostre personali a Faenza e a Cotignola. Nelle sue opere sono evidenti i riferimenti ad artisti come Lorenese e William Turner coi quali condivideva modi eccentrici e forme enigmatiche. Poi nei primi anni novanta, l’artista decise di ritirarsi e di dipingere raramente e al massimo di perfezionare le opere già esistenti. Montini è stato un pittore assente dalla scena artistica, non amava il semplice ‘spettacolarismo’. Oggi questa straordinaria e magica pittura è diventata assai apprezzata per la sua rara felicità espressiva anche nei soggetti più difficili. Chiude la mostra una stanza dal titolo ‘Le avventure di Tristano’ realizzata da Mario Baldini, Claudio Ballestracci, Marilena Benini, Emilio Dalmonte e Oscar Dominguez, insieme agli amici di Montini in cui sono raccolti materiali, oggetti e tanto altro che è servito a Montini come spunti di ricerca. In più gli autori della stanza hanno esposto anche un loro quaderno di 50 pagine come appendice al ricco catalogo. Quest’ultimo è curato da Marilena Benini con testi critici di Franco Bertoni, Emilio Dalmonte, Massimiliano Fabbri, Claudio Musso e Massimo Pulini.

Orari di apertura: venerdì 16.30-18.30, sabato 10-12 e 15.30-18.30, domenica 10-12 e 15.30-18.30. Per informazioni www.museovaroli.it, museovaroli@comune.cotignola.ra.it, 0545-908810, 320-4364316.

Rosanna Ricci