Addio ai test d’ingresso a Medicina: "Polo formativo in grado di sostenere anche un ulteriore aumento di iscritti"

La professoressa Falconi, presidente di Flaminia, commenta il testo base approvato in commissione "Servirà allo stesso tempo anche un cambiamento nell’accesso alle scuole di specialità".

Addio ai test d’ingresso a Medicina: "Polo formativo in grado di sostenere  anche un ulteriore aumento di iscritti"

Addio ai test d’ingresso a Medicina: "Polo formativo in grado di sostenere anche un ulteriore aumento di iscritti"

Il Comitato ristretto della commissione Istruzione del Senato ha approvato il testo base che prevede l’eliminazione del test d’ingresso per accedere al corso di laurea in Medicina e Chirurgia. Ne abbiamo parlato con la professoressa Mirella Falconi, presidente della Fondazione Flaminia, l’organismo che supporta l’insediamento, e coordinatrice del corso di laurea in Medicina e Chirurgia del Campus di Ravenna.

Falconi è una novità o se ne parla da tempo?

"Ne abbiamo discusso in vari ambiti. Ora sta prendendo sempre più piede la proposta di un semestre con degli insegnamenti di base. Se gli studenti non superano gli esami, e probabilmente una selezione nazionale, possono continuare il loro percorso in un altro corso di laurea dove le prove sostenute in questo arco temporale sono riconosciute".

Aule e docenti attuali a Ravenna sono in grado di fare fronte all’aumento degli iscritti che si determinerebbe?

"Oggi abbiamo fortunatamente realizzato all’interno dell’Ospedale Santa Maria delle Croci un polo formativo in grado di sostenere anche un ulteriore aumento di iscritti. Nel mese di maggio saranno operativi tutti gli spazi didattici dell’ex reparto di Fisioterapia che si sono aggiunti ai laboratori didattici già esistenti. Quindi, siamo in grado di sostenere sicuramente un incremento numerico degli iscritti, anche se ovviamente ne va definita l’entità".

Quanto è professionalizzante il Corso di Ravenna?

"Siamo soddisfatti del percorso formativo. Più del 30% dei nostri ragazzi ha svolto o sta svolgendo periodi di soggiorno formativi all’estero. Tutti i medici dei reparti della nostra azienda sanitaria si impegnano con professionalità ed entusiasmo per accoglierli e l’Ordine dei medici è molto attivo nel fornire aggiornamenti costanti. Tra due anni avremo i primi laureati e saranno professionisti con ottimi studi alle spalle".

Si sta avviando adesso la realizzazione di un ospedale universitario, quanto conta per gli studenti e per Ravenna? "La presenza di un ospedale universitario che vede la frequenza quotidiana di giovani che si devono preparare per svolgere la professione è sicuramente uno stimolo aggiuntivo per mantenere un alto livello di aggiornamento".

Gli aspetti negativi dell’eliminazione del test d’ingresso? "La cosa certa è che si corre il rischio di avere un numero di potenziali laureati in medicina troppo elevato rispetto alle richieste del nostro Paese. Inoltre, questa nuova modalità di ingresso deve essere accompagnata anche da un cambiamento nell’accesso alle scuole di specialità. Credo che la commissione sarà in grado di valutare tutte le variabili e sicuramente avanzerà una proposta che terrà conto anche di queste criticità".

Maria Vittoria Venturelli