Al Palacattani l’addio a ’Leo’: "Sarai per sempre nel nostro cuore"

Un migliaio di persone al palazzetto, campo della Mernap, la squadra per la quale il 21enne Gramegna giocava. Il dolore dei famigliari e degli amici. Le infermiere dell’ospedale: "Grate di averlo conosciuto. Era speciale".

Al Palacattani l’addio a ’Leo’: "Sarai per sempre nel nostro cuore"

Al Palacattani l’addio a ’Leo’: "Sarai per sempre nel nostro cuore"

È stato fragoroso e sincero l’ultimo applauso tributato a Leonardo Gramegna. Erano oltre un migliaio le persone che sabato pomeriggio si sono radunate al Palacattani di Faenza, campo casalingo della Mernap la squadra per la quale il 21 enne giocava, per partecipare ai funerali, in forma civile, del ragazzo spentosi nei giorni scorsi a causa della leucemia.

Presenti tanti amici di famiglia, parenti, amici e coetanei del ragazzo, i rappresentanti delle società sportive di Mernap, Faventia, Virtus e Russi, l’assessore allo sport del comune di Faenza in rappresentanza delle istituzioni locali, ed anche il personale sanitario dell’ospedale Santa Maria delle Croci di Ravenna che per un anno avevano curato il giovane.

Il corteo funebre, partito poco prima delle 15 dalla camera mortuaria dell’ospedale di Faenza, è stato accolto al cancello del palazzetto dello sport da una moltitudine di persone. I compagni di squadra, in divisa, hanno preso il feretro in spalla e lo hanno accompagnato fino al centro del campo sulle note della canzone di Enia ’Non we are free’, colonna sonora del film ’Il Gladiatore’. All’interno, nella parte opposta alla tribuna, uno striscione che recitava ’A te grande guerriero sarai per sempre nel nostro cuore’, è stato esposto mentre il presidente, il direttore sportivo e il capitano della Mernap hanno posato sul feretro la maglia con il numero 17. Durante la celebrazione sono state ricordate le passioni di ‘Leo’, dallo sport ai videogames due ambiti nei quali "trovava la sua valvola di sfogo e creava relazioni animate dal medesimo affetto. Era anche un grande festaiolo, un buongustaio e amava le sue due cagnoline. Un’altra isola felice per lui era il campo estivo del Circolo del Tennis, passione che aveva coltivato da bambino e che negli ultimi anni lo aveva visto impegnato come istruttore". Poi si sono susseguiti gli interventi di chi gli voleva bene. Un rappresentante della Mernap ha sintetizzato gli ultimi messaggi "con la metafora del calcio siamo riusciti a parlare d’altro, ma in modo più leggero - ha detto -. Ti sei fatto valere e hai fatto una gran partita. Adesso torna in panchina, rifiata un attimo e riposati. Ci serviranno altre energie quando torneremo a giocare insieme con la palla tra i piedi e le lacrime negli occhi". Via via si sono poi susseguiti i ricordi tra i quali quelli degli amici che ne hanno esaltato le qualità umane negli spensierati contesti quotidiani, dal biliardo alle uscite in compagnia "cercavi sempre di fare stare bene le persone che avevi accanto". Poi è stato il turno delle infermiere dell’ospedale "Era educato, gentile e premuroso. Dolcissimo. Siamo grate di averlo conosciuto. Tutti i pazienti sono per noi speciali, lui ci è entrato nel cuore". Infine, di fronte alla mamma Luisa, hanno preso parola la sorella Alessia e il padre Massimo. "Il tuo spirito ha vinto - ha ricordato il padre -. Spero di riuscire a portare avanti quella straordinaria forza, dolcezza e bellezza che ti contraddistingueva. Sono sicuro che ci rivedremo presto. Mi manchi già più dell’aria. Con immenso affetto, il tuo Pà, come mi chiamavi tu".