La fontana Ardea Purpurea di Ravenna compie vent’anni, anche se il progetto, in realtà, ne compie 25. Quella in piazza della Resistenza, opera del mosaicista ravennate Marco Bravura, a cui si devono anche altre fontane di mosaico in Romagna, viene realizzata nel 2004. Nel 1999 però l’artista in Libano, a Beirut, ne aveva realizzata una di dimensioni più piccole, come simbolo di rinascita della città dalle macerie della guerra. Ardea Purpurea è infatti uno degli appellativi con cui si indica l’Araba Fenice. Si tratta di una struttura architettonica composta da due grandi ali spiraliformi e ispirata appunto all’Araba Fenice, il mitico uccello che, avvolto dal fuoco, rinasce sempre dalle sue ceneri. Sulla fontana, e in particolare sulla sua posizione decentrata, si è spesso dibattuto in città. Molti infatti hanno chiesto più volte, in passato, che fosse trasferita in una zona centrale. O almeno che l’area in cui si trova fosse recuperata così da valorizzare al meglio l’opera.
La fontana ravennate è alta 12 metri, ha una forma simile alle eliche del dna, ed è rivestita di tante tessere iridescenti, in un gioco di luci e riflessi che viene esaltato dagli spruzzi d’acqua che salgono e ricadono. Viene periodicamente sottoposta a un intervento di ripulitura dal calcaree che si forma sulla superficie. Nel 2019, in occasione del ventennale del progetto, la fontana fu sottoposta a una pulizia straordinaria a causa delle incrostazioni calcaree e per la presenza di muschi e muffe sulle superfici esposte all’aria; nella stessa occasione furono realizzati anche alcuni piccoli ripristini delle parti musive e di microlesioni dei paramenti esterni, oltre a interventi sulla colorazione della vasca. In ultimo è stato installato un ulteriore filtro per diminuire la presenza di calcare nell’acqua.