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"Anni difficili ma tanto lavoro fatto e bilanci ok"
Il mandato quinquennale da amministratore sta per concludersi ed è tempo di bilanci per il sindaco di Solarolo, Stefano Briccolani, il quale ha già annunciato che non si ricandiderà.
Sindaco Briccolani, che quinquennio è stato per lei quello appena trascorso?
"Non sono stati cinque anni normali. Il Covid è stata un’esperienza nuova che ha influito negativamente sul piano della socialità. Poi c’è stata la crisi energetica: nulla in confronto al resto ma comunque una fase che ha drenato risorse che potevano essere spese in maniera diversa. E poi l’alluvione, un carico da undici che ha avuto l’impatto più importante, materialmente sulle persone e poi sulla legislatura".
Si spieghi meglio...
"Abbiamo avuto un’alluvione meno violenta di altre città, ma molto vasta. È stata colpita la quasi totalità del patrimonio pubblico così come quello privato. Tutto il patrimonio sportivo e scolastico è stato danneggiato. Abbiamo fatto uno sforzo notevole l’estate scorsa per fare in modo che si potesse riavviare l’attività scolastica. Ora dobbiamo fare fronte a interventi molto importanti come ricostruire l’asilo nido del quale presenteremo il progetto insieme ai finanziatori. Poi dovremo rifare la piscina, progetto che partirà tra poco grazie a un finanziamento del Ministero dello Sport e a risorse comunali. Infine stiamo finendo la ristrutturazione delle scuole medie dov’era già previsto un cantiere Pnrr per l’adeguamento sismico, oltre alla palestra delle medie. L’obiettivo è consentire alle classi di rientrare entro la fine dell’anno scolastico e avere tutto a disposizione l’anno prossimo".
Cosa resta da sistemare?
"Siamo riusciti a fare ripartire l’attività sportiva ma su stadio e spogliatoi c’è ancora molto lavoro da fare. Poi ci sono opere dall’entità minore come le strade, il teatro polivalente il cui ripristino è stato finanziato dal concertone di Reggio Emilia. E infine altri progetti come la riqualificazione dei giardini pubblici del centro. Siamo stati costretti a riquantificare l’opera per via dello stato di pregiudizio che ci ha lasciato l’alluvione".
I bilanci del Comune sono a posto?
"Sì. Oggi siamo un Comune quasi senza indebitamento e con un carico di mutui quasi inesistente. In confronto a 10 anni fa quella voce significa 400mila euro in meno di uscite legate a oneri finanziari. Questo ha dato maggiore possibilità di investimento e di elasticità, servita soprattuto in quest’ultima fase".
Si ritiene soddisfatto del lavoro svolto?
"In campagna elettorale avevo dato importanza alla riqualificazione del patrimonio pubblico e scolastico. Oggi, al di là dei danni dell’alluvione, le strutture sono state portate a un livello sismico pari a quelli di edifici nuovi, e siamo intervenuti sull’illuminazione pubblica che consentirà una riduzione dei consumi. Mi è mancato un anno per portare a casa altri progetti già pronti come la biblioteca o la viabilità, per i quali attendiamo risposte. Infine in questi anni nessuna aliquota è stata toccata, e nonostante l’aumento del costo della vita, il costo servizi che il Comune eroga, come l’asilo nido, è rimasto invariato".
Ha detto che non si ricandiderà. Cosa consiglierebbe al prossimo sindaco?
"Bisogna essere presenti in tutti i tavoli istituzionali. E non dissipare il lavoro fatto prima. Bandi e opportunità possono essere colte, io ho passato le notti a leggere i bandi e alcuni finanziamenti li abbiamo presi perché ho capito come alzare l’asticella. Infine suggerirei di collaborare con uffici e dirigenti. I risultati arrivano grazie al lavoro di squadra".
Damiano Ventura