Apprensione per il clima: "Annata calda e con forte variabilità"

Randi: "Eventi catastrofici, ritengo che il loro ripetersi nel breve termine sia improbabile"

Archiviato un anno che sarà purtroppo ricordato per i devastanti eventi che hanno flagellato la nostra provincia, abbiamo chiesto a Pierluigi Randi, tecnico meteorologo certificato, presidente Ampro (Associazione meteo professionisti) e consulente dell’Agenzia Nazionale ItaliaMeteo, quale potrebbe essere lo scenario che ci attende per questo 2024. "Occorre premettere – osserva – che una previsione meteorologica affidabile non può essere estesa ad un periodo più lungo di 5-6 giorni. Provando ad inquadrare come potrebbe essere l’anno appena iniziato, ci affidiamo a quello che è successo in passato e che potrebbe accadere in futuro alla luce degli scenari descritti dai modelli di clima. Partendo proprio dal fatto che il 2023, con un anomalia di temperatura di 2.1°, è stato l’anno più caldo da quando esistono le rilevazioni strumentali, battendo di mezzo grado il record che risaliva appena al 2022, significa che l’aumento della temperatura ‘viaggia’ ad un ritmo elevatissimo. Basti pensare che dal 1980 ad oggi, in Italia la temperatura media cresce di 4 centesimi di grado all’anno. Potremmo quindi prospettare un 2024 molto caldo. La stagione più a rischio per le ondate di calore ‘fuori scala’, potrebbe essere l’estate, tenendo presente che le stesse ondate si sono registrate in tutte le stagioni: basti pensare al periodo tra 1° e 15 ottobre con valori compresi tra i 31 e i 34° il giorno 9 o a quello tra il 22 e 23 dicembre, con massime tra 18 e 21°".

Randi spiega poi che "il nuovo clima è caratterizzato anche da precipitazioni mal distribuite. Nel solo mese di maggio, il più piovoso dal 1950, è caduta quasi la metà della pioggia accumulata nell’arco dei 12 mesi". C’è poi un altro aspetto da considerare: "Con il clima più caldo aumenta non solo la temperatura, ma anche la variabilità. Ciò significa che, pur andando incontro a periodi in cui le ondate di caldo estremo diventano più lunghe e frequenti, quelle di freddo, seppur più rare, non scompaiono. Scenario che potrebbe registrarsi, magari per un breve periodo, anche nei prossimi 12 mesi". Senza addentrarsi in una previsione "in linea di massima – spiega l’esperto – ci dobbiamo aspettare un 2024 caldo, molto irregolare dal punto di vista delle precipitazioni, e senza escludere brevi fase molto fredde". Inevitabile tornare sui catastrofici eventi degli scorsi mesi: "Ritengo che il loro ripetersi nel breve termine sia alquanto improbabile. Entrambi sono infatti stati provocati da dinamiche statisticamente molto rare. Dobbiamo tuttavia tener presente che nei prossimi anni il rischio di assistere a eventi estremi aumenteranno". E la neve? "Nella serata di domenica potrebbe nevicare, ma solo fino a un’altezza di 700-800 metri. Tra lunedì e mercoledì la quota dovrebbe scendere a 200-300 metri".

Luigi Scardovi