Arte Personale di D’Augusta

La mostra, al Museo Civico di Fusignano, trae spunto da una poesia di Kavafis

Arte Personale di D’Augusta

Arte Personale di D’Augusta

Tempo per una personale di Vittorio D’Augusta, oggi alle 18 presso il Museo Civico San Rocco di Fusignano (via V. Monti,5); la mostra è curata da cura di Claudio Spadoni e promossa dall’Associazione Amici della Capit ApS di Ravenna in collaborazione con il Comune di Fusignano, il sostegno di Regione Emilia Romagna e La BCC Ravennate Forlivese e Imolese, ed è compresa tra i progetti della Biennale del Mosaico 2023. “Ti verrà dietro la città”- Omaggio a Konstantinos Kavafis è il titolo della mostra che prende spunto da una toccante poesia di Kavafis e si articola in alcune installazioni che, attraverso opere di pittura e vari materiali, evocano il tema, antico e attuale, delle migrazioni e dello ‘spaesamento’. D’Augusta, nato a Fiume, sin da bambino conosce le contraddizioni delle terre di confine, i contrasti, le vicinanze, culminate con la dolorosa via dell’esodo che, come egli stesso scrive in un suo racconto di memorie istriane "non è un trasloco, ma una figura dell’animo, una separazione, e presuppone la perdita non solo dei propri luoghi, ma di qualcosa di se stessi. Con la pittura cerco di ritrovare la parte mancante, ciò che di me è rimasta nel mare del Quarnaro".

Dopo decenni di apparente rimozione, il riavvicinarsi alla città d’origine per riconoscerla e

riconoscersi, attraverso la pittura, è diventato ragione ed emozione “necessaria”. L’esplorazione del passato alla ricerca degli indizi del suo sradicamento – luoghi, cose, volti, parole, ombre della propria infanzia – fa parte, appunto di questa necessità. Negli spazi del Museo San Rocco il lato autobiografico si dilata nella più generale percezione di ansie e inquietudini di questo nostro tempo, e ogni lavoro impone una sintonia emozionale da parte di chi osserva: le installazioni si misurano e vivono in una reciprocità esistenziale, si alimentano di pittura ma anche di oggetti o strumenti funzionali al racconto.

Compare, inoltre, la sorpresa di un mosaico, linguaggio insolito per l’artista, ma qui inserito quasi fosse un “oggetto trovato”, che aggiunge suggestioni mediterranee: storie di antichi miti e nuove, attuali tragedie. La mostra, ad ingresso libero, osserverà i seguenti orari: da oggi al 19 novembre – sabato: ore 15-18 e domenica: 10-12 e 15-18. In occasione della Festa Patronale, dal 4 al 10 settembre la chiusura posticipata alla ore 23.