Faenza, assume cocaina e picchia la ex: "Esco dal carcere e muori"

Resta dentro il 32enne marocchino arrestato per stalking e violenze sulla ex. Già gravato da ordine di espulsione, ha aggredito poliziotti e carabinieri

L’indagato, dopo l’arresto, è risultato positivo alla cocaina (repertorio)

L’indagato, dopo l’arresto, è risultato positivo alla cocaina (repertorio)

Faenza, 17 agosto 2022 - Era sotto l’effetto dell’alcol e della cocaina il 32enne marocchino, Nabil Khamzal, arrestato la notte del 12 agosto dalla polizia a Faenza dopo l’ennesima aggressione ai danni della ex convivente. Al termine dell’udienza di convalida il gip Janos Barlotti ha confermato per l’indagato la misura del carcere, ravvisando un concreto rischio di reiterazione del reato, anche in considerazione dell’abuso di sostanze e delle ripetute minacce di morte all’indirizzo della donna: "se vado in carcere è per colpa tua, appena esco ti ammazzo". Il suo difensore, avvocato Giovanni Fresa, chiedeva il divieto di dimora in provincia di Ravenna.

Già gravato da un ordine di espulsione, senza fissa dimora, Khamzal risponde di stalking, lesioni aggravate, violazione di domicilio, violenza privata, resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento. Nella notte tra 11 e 12 agosto si era introdotto in casa della ex convivente, in una zona centrale di Faenza, sollevando la tapparella e sottraendole il cellulare per impedirle di chiamare le forze dell’ordine. È stato un vicino a segnalare la lite e al loro arrivo i poliziotti hanno visto un uomo che usciva dall’appartamento, scavalcando il muro di recinzione. Bloccato dalla polizia, aveva cercato di sottrarsi ai controlli, tanto da obbligare gli agenti del Commissariato a chiedere l’ausilio di una pattuglia dei carabinieri. Una volta bloccato, continuava a minacciare di morte la ex compagna con frasi in arabo, facendo cadere un poliziotto e un militare per poi, una volta caricato nella volante, prendere il vetro a testate.

Portata in ospedale, la donna è stata dimessa con una diagnosi di maltrattamento reiterato e percosse in ambito domestico. Inoltre si mostrava spaventata e scossa, con un evidente stato d’ansia. La stessa aveva già sporto una denuncia nei suoi confronti lo scorso 28 maggio, quando l’uomo, sempre dopo aver fatto irruzione con la forza nel suo appartamento, l’avrebbe minacciata puntandole un coltello da cucina: "Ti taglio il viso così non si vede la bellezza, se vado in carcere ti lascio un mio segno". Anche per l’arrestato è stato chiesto l’intervento del 118 e una volta portato al pronto soccorso i sanitari hanno accertato che il suo stato di agitazione era dovuto all’abuso di alcol e cocaina. E anche all’interno della cella di sicurezza ha reiterato il suo comportamento violento, sferrando pugni e calci contro la porta.

Il 32enne anche nei giorni precedenti si era reso protagonista di atteggiamenti persecutori nei confronti della donna. Già il 2 agosto era entrato nella sua abitazione, sempre sottraendole il cellulare per impedirle di chiedere aiuto. Il 6 agosto, ubriaco, l’aveva seguita fino alla stazione ferroviaria, salendo a bordo dello stesso treno per Rimini e accusandola di andare al mare per incontrare un altro uomo, inveendo contro di lei e, nuovamente, prendendole il telefono e rompendoglielo a terra. Altre scenate di gelosia si erano ripetute il 10 agosto, alla stazione di Castel Bolognese, sempre mentre la donna aspettava il treno.

Fino all’ultimo episodio del giorno dopo quando, nuovamente ubriaco, è entrato in casa sua spingendola ripetutamente contro la parete e colpendola con un pugno sulla spalla. Da qui, in ragione delle condotte aggressive reiterate più volte anche nel corso della stessa giornata, la richiesta del Pm Angela Scorza della misura cautelare del carcere per l’indagato, accolta dal Gip, attualmente detenuto a Modena.