Beaches Brew, suoni dal mondo. Ma sul palco dell’Hana-Bi anche sette debutti italiani

Dal 4 al 6 giugno torna il festival sulla spiaggia di Marina con 18 musicisti provenienti da 11 paesi. Ingresso gratuito.

Beaches Brew, suoni dal mondo. Ma sul palco dell’Hana-Bi  anche sette debutti italiani

Beaches Brew, suoni dal mondo. Ma sul palco dell’Hana-Bi anche sette debutti italiani

Dal 4 al 6 giugno, puntuale come ogni anno, scatta l’ora di ‘Beaches Brew’ a Marina di Ravenna, sulla spiaggia fronte mare e sotto la tettoia dell’Hana-Bi. In programma concerti di 18 artisti da 11 Paesi, con bene sette debutti italiani, per un percorso all’insegna della scoperta attraverso la musica e le sue infinite declinazioni. Gli organizzatori amano definirlo un ‘boutique festival’ che dal 2012 a questa parte, grazie alla sinergia del Bronson con uno staff internazionale di curatori diviso tra Olanda e Stati Uniti, sta riscuotendo un bel successo di pubblico. "Resta invariata la nostra idea di finestra sul mondo – spiega l’ideatore e direttore artistico Christopher Angiolini –, attraverso un lavoro di scouting di artisti emergenti, nuove tendenze e strade originali in grado di unire tradizione e modernità. Se molti dei nomi che proponiamo possono sembrare non conosciuti ai non addetti ai lavori, nel tempo molti di loro sono poi diventati fenomeni globali. Il nostro è dunque un festival di scoperta che porta un suono contemporaneo pensato per la spiaggia, inclusivo, divertente, coinvolgente e non solo ricercato". Ogni giornata del festival avrà una particolare ‘vibe’, vibrazione. Per esempio martedì 4 giugno sarà all’insegna del blues, del suono delle chitarre nordafricane che si incontrano con arrangiamenti europei; mercoledì 5 invece, le sonorità sono più occidentali e post funk mentre giovedì 6 spazio all’hip hop e all’elettronica.

Quali sono gli artisti più attesi? Anzitutto gli Special Interest cresciuti nei centri sociali di New Orleans in Louisiana. Al loro suono glam ‘No Wave’ farà da controcanto il rock blues contaminato con i ritmi della musica blues africana dei nigeriani Etran De L’Aïr, un gruppo che si sta affermando. All’undicesima edizione di ‘Beaches brew’ sbarcherà anche il maestro pachistano Ustad Noor Bakhsh che è diventato una celebrità a 78 anni. La sua è una storia incredibile: ha sempre suonato il benju (una cetra a tasti tipica del Belucistan, ndr), quasi in solitudine, finché un antropologo lo ha scovato e valorizzato. Con i soldi guadagnati con la pubblicazione del suo primo disco ‘Jungul’ con la britannica Hive Mind Records, si è comprato un serbatoio d’acqua per costruirsi un bagno e una cucina nella sua casa in Pakistan. Da scoprire anche il punk tagliente delle inglesi Lambrini Girls, la ghettotech di Detroit HiTech, il sorprendente quartetto inglese University, la trascinante new wave Disco del collettivo Baby’s Berserk, il pop esplosivo del kenyano Kabeaushé, l’elettronica beat di IchBinBob, l’electro-dance incendiaria di R.Y.F., la selector cubana Cami Layé Okùn e molti altri.

Roberta Bezzi