Bilancio in rosso. Guerre e alluvione: per il porto in archivio un 2023 negativo

Calo del traffico del 6,9% nella movimentazione delle merci, 1,8 milioni di tonnellate in meno del 2022. . Sensibile calo dei materiali da costruzione: -26%.

Bilancio in rosso. Guerre e alluvione: per il porto in archivio un 2023 negativo

Bilancio in rosso. Guerre e alluvione: per il porto in archivio un 2023 negativo

Nel corso del 2023 il porto di Ravenna ha registrato un calo del 6,9% nella movimentazione delle merci, che si sono assestate sui 25,5 milioni di tonnellate con 1,8 milioni in meno del 2022. "Se però esaminiamo le statistiche nel dettaglio, emerge il dato negativo dei materiali per le ceramiche con -1,4 milioni di tonnellate, che rappresentano il 75% della flessione totale del porto rispetto all’anno precedente. Quello delle ceramiche è uno dei nostri distretti di riferimento ed è in grande difficoltà", spiega il direttore operativo dell’Autorità di sistema portuale, Mario Petrosino. Dalle prime stime sulla movimentazione complessiva relative a gennaio 2024 elaborate dal Servizio Analisi e Statistica dell’Adsp, i traffici sembrano segnare un -18% rispetto allo stesso mese del 2023 principalmente a causa della crisi di Suez. Sono diversi i fattori che hanno causato il rallentamento della crescita dalla crisi energetica all’aumento dei tassi di interesse, alla diminuzione del potere di acquisto e all’insieme dei conflitti in corso. Nel 2022 e nel 2023 sono state perse, dall’Ucraina, il 58,3% delle tonnellate rispetto al 2021. Ravenna è da sempre, infatti, il porto di riferimento dei paesi che si affacciano sul Mar Nero.

Il distretto ceramico di Sassuolo è quello che più ne ha risentito, con un’importazione di materie prime praticamente azzerata. Poi nel maggio del 2023 l’alluvione, con danni alle imprese, interruzioni alle infrastrutture di collegamento stradali e ferroviarie e alle operazioni di sbarco/imbarco. Infine, la crisi del mar Rosso che limita fortemente il transito dal Canale di Suez. I dati più sensibili delle statistiche si riferiscono alle merci secche (-7,1%), ai prodotti liquidi (-5,8%), al comparto agroalimentare (-8,8%), ancora più pesanti quelli degli oli animali e vegetali che hanno registrato nel 2023 un -25,6% rispetto al 2022, "principalmente dovuto – dice Petrosino - all’alluvione di metà maggio scorso, che ha coinvolto gravemente lo stabilimento Unigrà di Conselice specializzato nella trasformazione e vendita di olii e grassi alimentari di alta qualità".

Pesante nel 2023 il bilancio per i materiali da costruzione (-26,6% rispetto allo stesso periodo del 2022) e dei prodotti chimici (-7,2%). Sostanzialmente stabili i prodotti metallurgici (+1,9%), i petroliferi (+1%), i concimi (+4,2%). I contenitori sono calati del 5% e il numero di toccate delle navi portacontainer, pari a 457, è in diminuzione (52 toccate in meno, -10,2%) rispetto alle 509 del 2022. Ma veniamo ai dati positivi. Nel 2023 trailer e rotabili sono cresciuti complessivamente del 6,5%, anche se il mese di dicembre per quanto riguarda i trailer si chiude con un risultato negativo (-25%) della linea traghetti Ravenna - Brindisi – Catania.

"Ottima la performance per le automotive che, nel 2023, è in aumento del 93,9% grazie al nuovo traffico delle BMW, e per le crociere che vanno bene dappertutto, il mercato si è ripreso", afferma Petrosino. Nel 2023 si sono registrati al Terminal Crociere 99 scali di navi, per un totale di 330.952 passeggeri, il record di sempre per Ravenna. Al porto nel 2023 è in calo il trasporto su rotaia, in termini di merce e di numero di treni. Ravenna si conferma comunque sul podio dei primi porti italiani per movimentazione merci ferroviaria.

Maria Vittoria Venturelli