Burri, un maestro dalle sfumature infinite

Nove artisti italiani lo omaggiano o con una mostra che inaugura oggi alle 16 alla Sala degli Ariani, a Ravenna

Burri, un maestro dalle sfumature infinite

Burri, un maestro dalle sfumature infinite

Sono nove gli artisti italiani che, da oggi - inaugurazione ore 16 alla presenza dell’Assessore alla Cultura del Comune di Ravenna Fabio Sbaragli - fino al 20 gennaio, esporranno alla Sala degli Ariani a Ravenna le opere create proprio per tradurre all’interno della loro poetica e della propria ricerca artistica, quella che è stata la lezione del Grande maestro di Città di Castello, di cui è attualmente allestita l’esposizione “BurriRavennaOro” al Museo d’Arte della Città.

La mostra “RossoNero&Oro - Omaggio ad Alberto Burri” è curata dal critico d’arte Silvia Arfelli, che ha scelto le 18 opere esposte ispirandosi ad un unico filo conduttore, il colore, per celebrare il Maestro Burri a quasi trent’anni dalla sua scomparsa: il suo esempio insiste sia sugli artisti figurativi (due quelli in esposizione), sia su quelli informali e astratti; l’oro, che collega la dimensione estetica del Maestro alla Città di Ravenna, è elemento comune anche agli Artisti che partecipano a quest’omaggio e che sono: Doriam Battaglia, poliedrico ed istrionico artista comasco, che si interroga sulla percezione della realtà, nelle sue tracce informali e raffinate che guardano sia alla filosofia che alla fisica quantistica.

Sempre di Como è Claudia Beulke, fresca vincitrice della 25° edizione del Premio artistico “Vttorio Viviani” nel novembre scorso, che presenta due opere in cui gli abbinamenti rosso-oro creano un’interpretazione di grande eleganza sulle strutture geometrizzanti del segno. Germana Bedont è artista figurativa, anch’essa comasca, che presenta due grandi fiori, uno rosso e uno bianco, entrambi su fondo nero, ingigantiti in tele di grandi dimensioni, per oggettualizzarli, per leggerne le forme, cercarne le intimità, i movimenti, scavare il mistero della natura. Franca D’Alfonso di Varese ha partecipato alla Biennale d’Arte di Venezia del 2022, e presenta un’opera in cui il colore è ben scandito dalle forme geometriche, che sembrano sintetizzare la struttura razionale del mondo; l’artista abruzzese Marcella d’Amico è l’unica in mostra ad utilizzare la tela di juta, che viene sfilacciata e trattata a ricamo e pittura: la sua poetica prende avvio alla fine degli anni Settanta, quando la juta viene promossa a materiale d’arte proprio grazie all’esempio di Burri, come molti altri materiali “poveri”, nonché il recupero delle antiche tradizioni tessili artigianali. Maurizio Laurenti di Arezzo, vincitore del Premio internazionale “Michelangelo Buonarroti” per la tecnica nel 2020, presenta due grandi superfici sferiche rosse, come due grandi ovuli al cui interno germinano i segni senza identità che rimandano ad una genesi, agli atomi, strutture alla base degli elementi chimici, che si legano fra loro.

Fra gli artisti in mostra, Roberto Re di Parma è l’unico che si rifà a Burri cogliendone la marcata attenzione per gli aspetti materici, usando cartoni, elementi minerali, tessili e tutto ciò che crea movimento sulla tela; Leda Tagliavini di Reggio Emilia presenta la sua figurazione di stampo epico e metafisico, simbolica nei volti lambiti dall’oro o affondati nel rosso, rifacendosi a quel rapporto continuo fra estetica ed etica che caratterizzava il pensiero degli antichi. Tra gli artisti in mostra anche Marco Vido di Como, i cui grandi fiori in oro su fondo nero tendono all’implosione, all’astrazione, sembrano meteore lanciate nello spazio, in cui l’elemento tempo si fonde e si dissolve. La mostra “RossoNero&Oro” sarà visibile al pubblico alla Sala degli Ariani in Vicolo Ariani 4 fino al 20 gennaio; tutti i giorni in orario 15 - 18. Chiuso il lunedì. Info: 334/2604929