Ravenna, bodycam ai controllori contro le aggressioni sul bus

È l’ipotesi che sta valutando Start Romagna contro le violenze sugli autobus. Nei giorni scorsi l’ennesimo episodio, con tre feriti

Autobus a Ravenna, foto generica

Autobus a Ravenna, foto generica

Ravenna, 18 ottobre 2022 - ​Due occhi silenziosi e vigili che osservano e conservano memoria di facce, frasi, gesti. E talvolta, purtroppo, pure delle aggressioni. Start Romagna e l’azienda che ha in appalto l’attività di verifica dei biglietti sugli autobus stanno valutando di far indossare ai controllori delle bodycam. Una misura che può fungere da deterrente contro le aggressioni, contribuendo a ricostruire la dinamica di episodi violenti. Al momento si tratta di un’ipotesi: Start conferma che è "una delle opzioni in campo" contro il problema delle aggressioni ai danni dei controllori sugli autobus. Nei prossimi giorni verrà presa una decisione.

A rendere più evidente il problema di recente è stata l’ennesima aggressione, avvenuta una settimana fa alla fermata dell’Ipercoop di Ravenna. Qui un ragazzino di 15 anni, trovato senza biglietto, ha aggredito i due controllori, due donne. La prima è stata presa a calci, la seconda ha invece ricevuto un pugno al volto. Visto che la situazione stava degenerando, anche l’autista dell’autobus è intervenuto nel tentativo di aiutare le due donne, dipendenti dell’azienda a cui Start da qualche anno ha dato in appalto il servizio di controllo dei biglietti: a quel punto anche lui è stato colpito dal 15enne, rimediando una prognosi di 10 giorni.

Il giorno prima un altro episodio: in stazione un uomo ha lanciato una bottiglia dentro l’autobus, ferendo due donne. "In quel caso il servizio di accertamento della regolarità dei passeggeri non c’entrava, era una lite tra di loro che si è trascinata sull’autobus – spiega Raffaele Rossi, sindacalista Fit Cisl – ma purtroppo il fenomeno è in aumento. Tra chi fa i controlli le aggressioni sono abbastanza frequenti". Secondo Rossi i controlli andrebbero fatti in maniera diversa: "Se i controllori fossero stati tre o quattro, invece di due, forse il ragazzino ci avrebbe pensato due volte prima di iniziare a picchiare tutti in quel modo – dice –. Delle bodycam si è parlato tante volte, possono essere utili a ricostruire quello che è successo, ma quando ormai l’aggressione c’è stata e qualcuno si è fatto male. Ciò che bisognerebbe fare è sederci tutti a un tavolo e trovare delle soluzioni".

Ieri mattina i sindacati hanno scritto alla direzione di Start Romagna chiedendo di aprire un tavolo di dialogo proprio su questo tema.

sa.ser