Capanni in spiaggia a Ravenna, l’ordine è di abbatterli: “Prima considerati abusivi, ora ci minacciano di denunce”

L’ira dell’Associazione capannisti balneari contro il Comune, che ha inviato un’ingiunzione di abbattimento entro 90 giorni. "Ma la Capitaneria ci ordina di provvedere subito"

Uno dei capanni nel mirino

Uno dei capanni nel mirino

Il progetto del Parco marittimo sul litorale di Ravenna potrebbe spazzare via anche gli ultimi storici capanni balneari. Recentemente all’Associazione capannisti balneari è pervenuta formalmente un’ingiunzione che ha per oggetto la rimozione dei capanni balneari presenti lungo il litorale di Ravenna entro 90 giorni, senza nessuna altra proposta concreta. Ciò a dispetto del fatto che il consiglio comunale avesse deliberato all’unanimità, nella seduta del 13 settembre scorso, riconoscesse ai capanni balneari presenti sul litorale di rappresentare "una realtà storica locale e, per questo, sono portatori di un valore storico-testimoniale".

Da qui la richiesta del consiglio a sindaco e giunta di "valutare un bando pubblico per gestire l’area dei capanni balneari, come opportunità di promozione". Alla luce del dietrofront, l’associazione Capannisti ha indetto per lunedì 26 febbraio, alle 20 nella sala Buzzi di via Berlinguer, un incontro per spiegare ai soci la situazione. "La lettera di ingiunzione – scrivono i Capannisti – è stata contestualmente inviata agli organi di polizia, compresa la capitaneria di porto, che si è immediatamente attivata, informando che i titolari dei capanni ancora presenti al momento del sopralluogo saranno penalmente denunciati per il reato di occupazione abusiva di suolo demaniale marittima. Ciò si traduce nella necessità di dovere demolire immediatamente i nostri capanni, indipendentemente dai 90 giorni concessi dal Comune".

L’Associazione Capannisti Balneari Aps è titolare della concessione fin dal 1992 e ha sempre pagato quanto richiesto dal Comune. Alla scadenza della concessione, in attesa che in Italia sia applicata la direttiva Bolkestein, la legge 145/2018 ha previsto che le concessioni in essere possano essere prorogate fino al 31 dicembre 2033, cosa che la Regione ha fatto nei confronti dei capanni da pesca in zona demaniale marittima alla foce dei fiumi.

"Il Comune di Ravenna – denuncia il presidente dei Capannisti, Giorgio De Lorenzi –, senza nessuna comunicazione in merito in risposta alla nostra richiesta di rinnovo, non ha più rinnovato la concessione ai capanni balneari, ma ha continuato a chiedere di versare l’importo dovuto fino al 2020. Dal 2021 ci ha considerato di fatto abusivi, pur non avendoci mai comunicato i motivi per i quali la nostra concessione non era stata rinnovata, e anzi chiedendoci fino al 2023 il 30% del dovuto. Chiunque percorra la ciclabile del costruendo Parco marittimo può notare che i capanni si integrano nell’ambiente e fanno parte indissolubile del paesaggio".