Capannisti, presto un incontro col Comune

Ieri un’assemblea dell’associazione molto partecipata dopo l’ordinanza di demolizione. Intanto è arrivata una lettera dal sindaco

Capannisti, presto un incontro col Comune

Capannisti, presto un incontro col Comune

Incontrare l’amministrazione, capire se ci sarà il bando promesso, smontare i capanni prima della scadenza dei termini, resistere, ribellarsi, portare avanti un’azione legale congiunta, con i rischi connessi. Queste e altre ipotesi si sono ‘scontrate’ ieri sera nella sala Buzzi di via Berlinguer piena come un uovo per l’assemblea dell’associazione Capannisti balneari Aps, qualcuno si è dovuto sedere sugli scalini perché non c’era posto. "Così tanti in riunione non siamo mai stati" ha detto una signora nelle ultime file. Il tema da affrontare era importante e i soci, reduci dalla protesta di sabato contro l’ordinanza di demolizione che si è abbattuta sui 74 capanni, sono arrivati in tanti. Dopo una velocissima approvazione del bilancio, la parola è andata al presidente Giorgio De Lorenzi per affrontare il tema più atteso. Ha letto una lettera del sindaco Michele de Pascale, che era stato invitato all’incontro, e dell’assessore Giacomo Costantini che si concludeva con la disponibilità dell’amministrazione a incontrare i rappresentanti dell’associazione.

"Il sindaco – ha detto De Lorenzi con tono scettico – definisce i capanni ’patrimonio culturale’, ma dice anche che è necessario allineare la realtà all’evoluzione dell’impianto normativo. Quindi smontarli. Il sindaco dice che non è vero che non c’è mai stato un confronto con l’associazione perché abbiamo avuto diversi incontri. Noi non abbiamo mai detto questo, semplicemente non abbiamo mai ricevuto una risposta scritta e stiamo ancora aspettando di sapere dove potremmo mettere i capanni una volta smontati, in pratica potremmo rimontarli a Casal Borsetti, in una sorta di ghetto".

Si è discusso della posizione dei capanni, di quelli in zone con vincoli, "sono una minoranza" ha assicurato uno dei soci. "Sono contrario a qualsiasi azione legale – ha aggiunto il presidente De Lorenzi – fintanto che ci sarà un solo capanno sull’arenile, perché non ci fidiamo dell’amministrazione, né siamo in grado di quantificare le sanzioni. Aspettiamo l’incontro con l’amministrazione, ma non smontarli oltre il termine è rischioso dal punto di vista penale ed economico".

Altri soci hanno proposto un’azione legale congiunta, la lotta politica, c’è chi ha urlato di ribellarsi al Comune. Come associazione, hanno dichiarato presidente e vice, "non ci sentiamo di mettere i soci nella condizione di affrontare una causa per occupazione abusiva e non vogliamo rischiare che quello che abbiamo pagato finora in 70 ricada su un singolo". Il malumore è tanto: "L’anno scorso una proroga di 10 anni – dice Marika Dalpozzo – e ora dobbiamo smontare tutto. Non capisco". È intervenuto anche il consigliere di Lista Per Ravenna, Alvaro Ancisi: "L’ordinanza non doveva essere inviata all’associazione, ma ai soci. È un errore, usatelo per prendere tempo". L’assemblea, tra tante proposte, è finita con una certezza: rispondere subito al sindaco per fissare un incontro e vedere se "c’è ancora uno spiraglio".