"Casa Varoli rende viva la memoria del paese"

Cotignola, la soddisfazione del direttore Massimiliano Fabbri per l’inaugurazione di ieri dopo quattro anni di lavori

"Casa Varoli rende viva la memoria del paese"

"Casa Varoli rende viva la memoria del paese"

Il museo civico ‘Luigi Varoli’ ha riaperto ieri a Cotignola, dopo quattro anni di lavori e un doppio investimento di 390mila euro per la ristrutturazione e 80mila per gli allestimenti. Un progetto decisamente importante per la città, che per il sindaco Luca Piovaccari ha rappresentato anche l’ultima delle inaugurazioni presiedute con la fascia tricolore indossata. A festeggiare l’evento, portato a termine nonostante le tante difficoltà, fra pandemia e alluvione, c’erano anche il governatore Stefano Bonaccini, l’assessore regionale alla Cultura Mauro Felicori, il prefetto Castrese de Rosa e il direttore della struttura, Massimiliano Fabbri. Gli interventi hanno permesso di ristrutturare, consolidare e ampliare la struttura e di creare un legame ancora più significativo fra il settore dedicato all’esposizione permanente degli oggetti, delle opere e dell’archivio di Varoli e quello riservato alle mostre dedicate in particolare all’arte contemporanea.

"Il museo fa parte di quei luoghi mobili ma anche identitari in cui convergono quasi tutte le memorie del paese – ha sottolineato Fabbri –. L’arte contemporanea è un modo per renderlo vivo". Il nuovo allestimento di casa Varoli si focalizza su due percorsi storici dedicati ad altrettanti avvenimenti cruciali per la città e che si congiungono circolarmente, accaduti durante la seconda guerra mondiale. Il primo riguarda l’ospitalità e la protezione offerte ad alcune famiglie di ebrei perseguitati, all’interno del museo, tramite una rete della solidarietà guidata da Vittorio Zanzi, la moglie Serafina Bedeschi, Luigi Varoli e la moglie Anna Cortesi, tutti riconosciuti nel 2002 dallo Stato di Israele come ‘Giusti tra le Nazioni’. Il secondo avvenimento è il drammatico fronte sul fiume Senio che si svolse dal novembre 1944 al 10 aprile 1945 fra le forze tedesche e quelle britanniche, e che terminò con la quasi completa distruzione di Cotignola, bombardata da mesi. L’ ampliamento della parte espositiva è stato reso possibile grazie all’acquisizione di un edificio attiguo messo in comunicazione con il corpo centrale di casa Varoli. Gli interventi eseguiti hanno permesso di rendere più fruibile la struttura tramite la creazione di un nuovo spazio di accoglienza per il pubblico e l’inserimento di un ascensore e nuovi servizi. Fra le testimonianze storiche, che mettono in primo piano anche le opere di Varoli, emerge l’impronta contemporanea, presente in ogni aspetto della struttura a partire dal giardino in cui è allestita la mostra ‘Teste, mostri e capitelli’ del ceramista Nero/Alessandro Neretti, per arrivare all’interno con ‘Azzimo 41’ dello scultore Matteo Lucca, opera fatta di mani di pane. Poi ci sono le produzioni nate e prodotte dal progetto ‘Inventario Varoli’ tra cui i video di Mauro Santini, Marco Zanella, Michele Buda e Diego Gavioli. E ancora ‘Frame’, l’installazione multimediale di David Loom fatta per il museo nel 2012 e adattata per il nuovo spazio, oltre al fumetto ‘L’Argine’ di Marina Girardi e Rocco Lombardi. Casa Varoli si può visitare venerdì dalle 16.30 alle 18.30 e sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 12 e dalle 15,30 alle 18,30. Info. 0545.908810 o 320.4364316.

Monia Savioli