Casola Valsenio, collegamenti ko. Continua il ponte aereo per i viveri

Elicotteri in volo per rifornire frazioni isolate e case sparse da cui non ci si può muovere a causa delle frane

Sembra la madre di tutte le frane quella che ha spaccato in due parti il territorio del comune di Casola Valsenio, da cui ogni giorno si alzano in volo gli elicotteri per tenere vivo il ponte aereo che rifornisce di viveri gli abitanti e gli allevamenti a sud dell’abitato di Baffadi, nella parte alta del corso del Senio. "Poche ore fa sono stati consegnati tramite un elicottero dei Vigili del fuoco 65 quintali di mangime, a breve sarà la volta di altri 300 quintali, destinati a bovini, pollame, pecore e capre", spiega il vicesindaco Maurizio Nati dal centro operativo ricavato nella locale sede dei Vigili del fuoco.

"Sono più di duecento i cittadini rimasti irraggiungibili via terra in quella parte di territorio: la frana non ha solo spaccato in due Casola Valsenio, ma ha di fatto azzerato i collegamenti fra Emilia Romagna e Toscana lungo questa vallata. I mille abitanti di Palazzuolo sono isolati da tutti i servizi cui fanno riferimento a Faenza o a Imola", dal momento che è possibile raggiungere Marradi ma non Brisighella, per via della frana che ha colpito la Brisighellese poco più a valle dell’abitato di San Cassiano. Casola Valsenio ha un territorio costellato non tanto di frazioni quanto di case sparse: "per questo il lavoro degli elicotteri è così impegnativo. Normalmente alle persone rimaste isolate consegniamo pacchi viveri con scorte valide per cinque o sei giorni. Una cinquantina di persone riescono poi a raggiungere un agriturismo che di fatto è anche un centro operativo".

I tecnici sono al lavoro per realizzare delle piste che consentano ai mezzi di aggirare la frana, ma i continui smottamenti rendono puntualmente impraticabili anche loro. "La prima operazione da fare per ripristinare la provinciale casolana colpita dalla frana sarà deviare l’acqua".

Un lavoro che si annuncia lungo. Per Casola Valsenio, comune che aveva gestito l’emergenza Covid in maniera impeccabile, dove la popolazione era stata vaccinata al 100 per cento e quasi tutta senza uscire dal territorio comunale, quella attuale è la maggiore crisi dai tempi della Seconda guerra mondiale, che qui è commemorata con il Monumento alla Resistenza di Monte Battaglia, anch’esso purtroppo irraggiungibile per via delle frane, che hanno cominciato devastando via Chiesuola, due settimane fa, per poi abbattersi a ripetizione sulla provinciale casolana, unica maggiore arteria di collegamento per la vallata, in un territorio comunale eccezionalmente vasto per una realtà così poco popolata.

Filippo Donati