Cervia, città dell’oro bianco L’importanza della salina

Cervia, città dell’oro bianco  L’importanza della salina

Cervia, città dell’oro bianco L’importanza della salina

L’importanza di Cervia è legata alla sua salina di origine etrusca e documentata da varie testimonianze storiche.

Secondo la tradizione, il fondatore della città fu Ficol, un condottiero etrusco, da cui trae origine il nome antico: “Ficocle”.

Nel passato la salina rivestiva un ruolo molto importante: il sale era un prodotto pregiato e ricercato, indispensabile per la conservazione degli alimenti. Ogni famiglia possedeva e gestiva la propria salina, ma nel 1959 tutte le 144 piccole saline vennero unite e la raccolta del sale divenne unica. Solo la Salina Camillone, oggi ancora funzionante, mantiene il tradizionale sistema di raccolta multipla del sale.

Una minaccia per la popolazione di Cervia furono i pirati saraceni, alleati dei Turchi, che volevano impadronirsi del prezioso sale, l’oro bianco.

Michelangelo Maffei, tesoriere di Romagna dal 1682 al 1706, fece perciò costruire nel 1691 la Torre San Michele, che all’epoca si affacciava sul mare e serviva per difendere la città e il suo sale dall’attacco dei pirati. La torre infatti era un vero e proprio fortino e la parte più alta era dotata di armi di difesa.

Il trasferimento della popolazione da Cervia Vecchia, situata in mezzo alle saline, a Cervia Nuova, l’attuale area costiera, fu necessario perché l’ambiente delle saline era insalubre, paludoso e acquitrinoso, per questo gli abitanti venivano colpiti dalla malaria.

Il 24 gennaio 1698, per mano del pontefice Innocenzo XII, ci fu la posa della prima pietra di Cervia Nuova nella zona a Sud del Porto canale, non distante dai Magazzini del Sale.

Nei tre secoli successivi sorsero edifici e insediamenti che formarono la città attuale lungo l’asse del Porto canale e attorno al Quadrilatero del centro storico, dove c’erano le case dei salinari. Dagli inizi del ‘900 ci fu un rapido sviluppo edilizio e un incremento del turismo.

La necessità di proteggere l’identità del territorio si concretizzò con la tutela e la valorizzazione della riserva naturale “Salina di Cervia”. Un’area protetta che ospita più di settanta specie di uccelli, tra cui i fenicotteri rosa. Anche la flora è sviluppata: moltissime sono le specie vegetali amanti del sale, come la salicornia, detta anche “asparago di mare”. Nell’antichità questa specie erbacea veniva utilizzata al posto del sale, per questo era chiamata “sale dei poveri”. Istituita a Riserva naturale di popolamento animale con un Decreto ministeriale del 1979, ha un’estensione di 827 ettari ed è collocata a circa 1500 metri dal mare. La salina può produrre dai 500 ai 2000 quintali di sale. Il sale è un perfetto ingrediente culinario, utile per aromatizzare e conservare i cibi. Da tempo è diventato un ingrediente d’elezione nella gastronomia romagnola, viene infatti usato per preparare piatti della tradizione: la piadina, i gamberi al sale grosso, i cardi cervesi, i dolci e la biscotteria salata.

Emma Mangione, Tommaso Mengozzi, Elia Tangreda,

Anna Crociani

e Margherita Amadio

Classe 1ªB

Scuola media ‘Cervia 3’

Prof.ssa Loredana Savoia