"Ci si sente presi in giro. Ore passate al computer"

Marcela Guarin di Ravenna racconta la difficoltà nel fissare un appuntamento per il passaporto e la frustrazione di sentirsi presi in giro nel tentativo di visitare la nipote a Londra.

"Ci si sente presi in giro. Ore passate al computer"

"Ci si sente presi in giro. Ore passate al computer"

"Mia sorella ha un figlio a Londra e lo vuole andare a trovare ma avere l’appuntamento è stata un’impresa. Alla fine ci si sente presi in giro". Marcela Guarin, colombiana di origine ma residente a Ravenna da 23 anni, ha aiutato la sorella a dipanare la procedura del passaporto.

Perché presi in giro?

"Ma perché va tutto a rovescio. Uno si sente preso in giro perché non sa davvero come fare e passa le mattine al computer sperando si liberi un posto. E poi se anche si libera un posto, fissi la data ma la procedura non va avanti".

Ma allora come si fa?

"La strada che indicano in questura è quella di comprare un biglietto senza avere il passaporto e poi chiedere la procedura d’urgenza. Ma per chiederla occorre scrivere a una mail indicata nel sito e sperare".

Un sistema che non funziona benissimo…

"No. Perché uno deve prendere le ferie, organizzarsi. Ma di solito il biglietto si compra devo aver la certezza di poter partire. Adesso si deve fare il contrario. In Questura dicono che manca personale, ma non è colpa del cittadino. Perché dobbiamo sempre rimetterci noi?"

g.c.