Classe, tra luci e ombre. C’è la Torraccia da sistemare. Sant’Apollinare è un riferimento

Viaggio in un’area che turisticamente potrebbe essere maggiormente valorizzata. Dal 2018 manca il punto informativo. In via Morgagni c’è un cantiere abbandonato da anni .

Fin dalla fondazione della città, la zona di Classe alterna momenti di splendore a periodi bui a causa di diversi aspetti che, in questo territorio, hanno avuto origine, sviluppo, decadenza, a volte recupero ma che, in ogni caso, caratterizzano o hanno determinato lo sviluppo del quartiere. Si può dire che oggi il turismo è l’attività che interessa per lo più la zona il cui simbolo principale è rappresentato dalla Basilica paleocristiana di Sant’Apollinare in Classe dichiarato patrimonio dell’umanità dall’Unesco. Nonostante questo, poco distante, dal 2018 è stato chiuso il punto informazioni turistica realizzato con i fondi del Giubileo 2000, così come è spenta la fontana di arredo davanti all’edificio stesso circondata da una sopraelevazione in parte danneggiata e non sono più operativi una parte dei bagni a pagamento posizionati nella parte retrostante. Alti e bassi anche per il Museo Classis che ripercorre dalla nascita la storia di Ravenna. Con il lungo restauro e l’inaugurazione del 2018, è stata recuperata solamente una parte del vasto ex zuccherificio costruito nel 1899, poi sviluppato in diverse fasi fino al 1964 ma che dal 1986 aveva cessato ogni attività.

Nessuna novità in vista per la parte non ristrutturata e dalle vie Deichmann e Lazarev sono ben visibili varchi aperti e degrado che avanza, il tutto confinante con percorsi turistici e zona residenziale. Elemento centrale tra la Basilica e il Museo oltre che opportunità per un veloce collegamento con il centro di Ravenna e con la rete nazionale, potrebbe essere la stazione ferroviaria Ravenna Classe ma il condizionale è d’obbligo dal momento che negli ultimi anni è stata decisamente declassata prima nel 2015 con la riduzione ad un solo binario, poi dal 2018 per la notevole diminuzione delle fermate giornaliere dei treni. E’ ancora presente la pensilina al marciapiede dei binari centrali non più esistenti e le perdite dalla tettoia dell’unico binario stanno rovinando l’edificio in muratura del 1884, spazi nel quale la sala di attesa è chiusa ormai da anni così come gli attigui servizi igienici, inoltre nella zona un tempo dedicata alle merci, vengono lasciati rifiuti piuttosto ingombranti. Ulteriore risorsa turistica sarebbe la cosiddetta “Torraccia”, o meglio la Torre di Pompeo, quasi in pericolo di crollo. Venne costruita nel 1670 come torre di guardia del canale Panfilio, che ai tempi era il porto di Ravenna in attività, e del quale sarebbe attualmente l’unica testimonianza visibile. E’ localizzata nell’ex frazione Fiumi Uniti, dal 1971 inserita nel territorio di Classe, così come la chiesa abbandonata di via Bosca per la quale il futuro non sembra portare novità.

La chiesa venne realizzata negli anni 50 tra la scuola elementare, attualmente abitazione, e il primo campo da calcio della zona ormai cancellato dal 2005. Altre tematiche negative non direttamente inerenti l’ambito turistico ma comunque ben visibili da chi vive il borgo, riguardano il dissesto creato dalle radici dei pini in varie strade ma in particolare nel rione della Romea Vecchia, anch’esso unito a Classe dal 1971, soprattutto nella via Liburna e in piazza dei Classiari sia nell’area del parcheggio che nella sede stradale vera e propria. Vi è poi un cantiere abbandonato in via Morgagni per un urbanizzazione primaria partita nel 2013 mai conclusa, oltre ad un’area dimenticata lungo la statale Adriatica già occupata da un distributore di benzina chiuso nel 2009 poi demolito che da allora è ancora recintata. Nella zona retrostante, tra l’altro, resta ancora ben visibile la vecchia sede stradale della strada statale che, ripristinata, potrebbe essere un buon inizio per una pista ciclabile di collegamento con la zona Fosso Ghiaia.

Marco Beneventi