Commemorazione Muti, ancora davanti al Gip

Fino a ora la decisione del tribunale sul caso è stata di un unico segno: archiviazione. Improbabile dunque che stavolta...

Commemorazione Muti, ancora davanti al Gip

Commemorazione Muti, ancora davanti al Gip

Fino a ora la decisione del tribunale sul caso è stata di un unico segno: archiviazione. Improbabile dunque che stavolta possa uscire un risultato diverso. Di fatto le commemorazioni per la morte del gerarca fascista Ettore Muti, fino al 2022 organizzate sotto al cimitero monumentale, sono ancora una volta materia del contendere penale. E in proposito, ieri mattina il gip Corrado Schiaretti si è riservato la decisione. Sul caso si era già pronunciato un diverso gip optando per l’archiviazione. Ma il giudice Federica Lipovscek nel luglio scorso aveva pronunciato la nullità del decreto e aveva deciso per la restituzione degli atti al gip. Nell’occasione la procura aveva insistito per l’archiviazione del fascicolo a carico di 34 manifestanti. "Vittoria dell’antifascismo ravennate ma la battaglia per il rispetto della Costituzione e delle leggi della Repubblica non è finita", avevano a ruota precisato in una nota Carlo Boldrini, figlio del partigiano Arrigo ’Bulow’ Boldrini’, e l’avvocato Andrea Maestri in qualità di presidente e vicepresidente della consulta provinciale antifascista.

I due avevano inoltre anticipato che nella nuova udienza, quella di ieri appunto, avrebbero insistito "per l’incriminazione dei neofascisti, anche alla luce della recente sentenza della Cassazione che sancisce come apologia del fascismo la chiamata del presente, con o senza contorno di saluti romani". La questione si era profilata dal decreto con cui il gip Andrea Galanti il 20 marzo 2023 aveva archiviato la posizione di 29 simpatizzanti di destra per la commemorazione del 23 agosto 2020: qui era emerso che era presente anche una ulteriore opposizione all’archiviazione riguardante un altro procedimento, sempre legato a Muti, e che, "evidentemente per errore", era confluita tra le carte del caso. Ebbene: si trattava di decreto di altra archiviazione, datato 7 dicembre, per la commemorazione del 21 agosto 2022 con i 34 indagati e per la quale non c’era stato avviso a chi aveva fatto denuncia, ovvero alla consulta antifascista, per potersi opporre.

È doveroso a questo punto ricordare che la magistratura ravennate si è finora espressa con archiviazioni per la commemorazione di Muti nel suo complesso (legge Scelba). Mentre per quello che riguarda comportamenti dei singoli (legge Mancino), tra una settimana comincerà il processo a carico di due manifestanti accusati di avere fatto il saluto romano il 23 agosto 2020.