Concessioni balneari, la svolta. Il Comune oggi presenta la delibera

L’assessore Costantini: "Siamo orientati a valutare la qualità dei progetti , nodo cruciale per l’assegnazione"

Il Comune di Ravenna presenta oggi la propria delibera per la gestione delle concessioni balneari. La strada, come anticipa l’assessore al Turismo Giacomo Costantini, non sarà quella seguita dal Comune di Rimini anche perché mancano i presupposti per fare una vera e propria gara. A partire dalle forze per gestire l’operazione di messa a gara e di esame delle proposte presentate. "Sul litorale ravennate abbiamo – spiega l’assessore Costantini – circa 210 stabilimenti balneari e se per ciascuno arrivassero 8 proposte ci troveremmo la bellezza di 1.600 progetti da esaminare. Ma chi ha le forze per fare un simile lavoro?".

E la stima non è campata per aria visto che si tratta del numero di proposte arrivate per il bagno Ondina di Marina di Ravenna, l’ex bagno dell’Esercito italiano – tra il Paradiso e il Me Beach – attivo fino a una quindicina di anni fa, poi abbandonato al degrado e ora riqualificato dalla società Rife – acronimo dei cognomi dei noti imprenditori ravennati Cristiano Ricciardella e Mascia Ferri – che se l’era aggiudicato nel 2019 tramite un bando pubblico del Comune, battendo la concorrenza di altri sette progetti. "Di fatto ad oggi – spiega Costantini – non abbiamo le risorse umane per gestire una procedura che richiede una forte specializzazione. A cui si aggiunge la necessità di un cronoprogramma e anche la possibilità di capire cosa succede a livello operativo, cioè chi gestisce il bagno durante l’eventuale ricorso". E questo della conflittualità è un tema centrale perché resta di fondamentale importanza capire come il Comune può gestire le eventuali contestazioni che derivassero dalla procedura di selezione. "Il punto cruciale è il riconoscimento del valore dell’impresa uscente che può dare luogo a una vera e propria guerra di perizie. Noi, come Comune, siamo orientati a valutare la qualità dei progetti presentati che resta uno dei nodi fondamentali della procedura di assegnazione".

A cui si affianca il tema dell’organizzazione della gara stessa e della necessità di personale che richiede e che i Comuni non hanno assolutamente a disposizione. Per non dire che il problema maggiore è dato dalla mancanza di linee guida ufficiali da parte del governo per la messa a gara. E, come spiega ancora Maurizio Rustignoli, presidente della Cooperativa Spiagge di Ravenna, fare delle gare senza conoscere i criteri i quali attenersi ha poco senso e "apre la strada a contenziosi che rischiano di essere di vaste proporzioni". Sul tema è intervenuto pure l’assessore regionale al Turismo Andrea Corsini che ha rimarcato la latitanza del Governo centrale sul tema dei requisiti delle gare.

"Un disastro annunciato - prosegue Corsini - che colpisce duramente lavoratori e imprese balneari. Ricordo che oltre un anno fa, come Regione, avevamo portato sul tavolo dell’Esecutivo un documento, per dare un aiuto concreto alla riforma nazionale, ma non siamo stati affatto considerati. Inevitabile, quindi che a una settimana dalla scadenza indicata i Comuni si muovano in autonomia".

Giorgio Costa