Concessioni, dopo la delibera. Legacoop: "Il Governo intervenga"

Gli stabilimenti balneari associati sono preoccupati per il futuro: chiedono chiarezza e regole definite

Concessioni, dopo la delibera. Legacoop: "Il Governo intervenga"

Concessioni, dopo la delibera. Legacoop: "Il Governo intervenga"

Da una parte una normativa di settore che metta ordine nel comparto, dall’altro una "guida" regionale alle gare sulle concessioni demaniali che prima o poi investiranno il settore. Il mondo dei gestori degli stabilimenti balneari guarda con preoccupazione al futuro, partendo proprio dal recentissimo richiamo del Presidente Mattarella a mettere ordine sulla delicata materia delle concessioni e dalla posizione del Comune di Ravenna che proprio nei giorni scorso ha annunciato di volersi muovere su un doppio binario: da un lato la proroga a fine 2024 delle concessioni esistenti, dall’altro la creazione della "infrastruttura" normativa e organizzativa in vista dell’espletamento delle gare vere e proprie che non possono prescindere da una quadro normativo nazionale che fissi dei parametri precisi da tenere in considerazione e che diano il giusto valore al lavoro e agli investimenti effettuati dagli attuali gestori. Ora scende in campo anche il Coordinamento delle cooperative tra stabilimenti balneari aderenti a Legacoop Emilia-Romagna - 14 cooperative di imprenditori balneari tra cui la Coop Bagnini di Cervia - ha fatto il punto sulle ultime novità che attraversano il settore nel corso di una riunione convocata d’urgenza.

Duplice la posizione espressa. Da un lato l’appello al Governo, affinché metta a punto velocemente la normativa di merito, nel rispetto del quadro legale europeo, per salvaguardare il sistema, il lavoro e le microimprese di questo settore. Dall’altro l’auspicio affinché la Regione sia il punto di riferimento politico e amministrativo per fornire gli indirizzi per le evidenze pubbliche degli enti locali, nel caso malaugurato in cui non si arrivi a una legge nazionale definita, per evitare un pericoloso approccio differenziato tra località. Enti locali, a loro volta, penalizzati dalla scarsità di personale e risorse, che rischiano di dover affrontare un’enorme mole di lavoro nuovo e complesso in pochissimi mesi, mettendo in grave difficoltà se stessi e le imprese. Peraltro, l’incertezza sulle concessioni, insomma, continua a mettere a rischio e in grave difficoltà il modello turistico emiliano-romagnolo: aperto, accessibile, a prezzi popolari, innovativo, organizzato e aggregato, che esprime un servizio di salvamento tra i migliori al mondo e la capacità di indirizzare risorse collettive verso investimenti di interesse comune a partire dalla difesa della costa.

"Noi – spiega l’assessore al turismo del Comune di Ravenna Giacomo Costantini – diciamo agli uffici competenti di prepararsi in vista di gare i cui criteri ancora non sono definiti preparando gli atti propedeutici alle gare e definendo una organizzazione del lavoro che sia sostenibile per gli uffici stessi sia nella fase della gara sia in quella degli eventuali ricorsi". Da parte sua il mondo delle Coop, per garantire continuità e futuro ad un settore fondamentale per il nostro turismo, come quello balneare, chiede "che il Governo si confronti immediatamente con l’Unione Europea – sottolinea Paolo Lucchi, Presidente di Legacoop Romagna –, facendo valere le caratteristiche straordinarie del nostro sistema, dalla capacità di dare lavoro a tante famiglie alla forza di aggregarsi ed essere solidali anche nell’innovazione". E occorre "evitare il rischio di compromettere un sistema efficiente e solidale, come quello delle cooperative tra stabilimenti balneari – spiega Stefano Patrizi, responsabile balneazione di Legacoop Emilia-Romagna – in grado di fornire servizi fondamentali per la sicurezza della comunità e dei turisti. Bisognerebbe anzi cogliere l’occasione per valorizzarne le potenzialità e il lavoro svolto".

Giorgio Costa