"Così Lugo potrà migliorare"

Le proposte dei quattro candidati sindaco al confronto di martedì sera al centro Il Tondo

"Così Lugo potrà migliorare"

"Così Lugo potrà migliorare"

Sono stati in tanti ad assistere, anche restando per due ore in piedi, al confronto fra i quattro candidati a sindaco di Lugo – Francesco Barone per il centrodestra, Enrico Randi per la lista ‘Noi con Enrico Randi’, Secondo Valgimigli per ‘I Comunisti’ ed Elena Zannoni per il centrosinistra – organizzato martedì sera, al centro sociale Il Tondo, dal circolo ‘Newton’. I candidati hanno risposto a domande legate ai temi più caldi, dall’emergenza territoriale legata all’alluvione, a quella abitativa, dal futuro dei giovani alle prospettive di rilancio della città, dagli sviluppi legati alla partecipazione attiva dei cittadini al gap demografico che si sta consolidando. Ma prima di iniziare, hanno dichiarato i motivi che li hanno spinti a candidarsi "mettendoci la faccia". Per la Zannoni si tratta "dell’amore enorme per il territorio", per Randi del "peggioramento e impoverimento che ha coinvolto la città negli ultimi anni", per Valgimigli del "bisogno di tornare a fare politica dal basso", per Barone dell’intenzione "di lasciare qualcosa di buono a chi viene dopo di noi".

Le risposte successive, hanno rivelato in più di una occasione dei punti di contatto fra intenzioni e progetti. Per quanto riguarda la difesa del territorio dalle fragilità messe in luce dall’alluvione e dalle piogge recenti, ad esempio, tutti i candidati ritengono fondamentali gli interventi per realizzare casse di laminazione e rivedere il sistema fognario. "Già nel 2015 lo stesso sindaco aveva ammesso delle criticità nella rete idrogeologica e fognaria della città soprattutto in relazione alla nascita delle nuove lottizzazioni – ha sottolineato Barone –. Quello che l’amministrazione può fare è dotarsi di un tecnico competente in grado di supervisionare e controllare il lavoro degli enti". Per Valgimigli, a influire su ciò che non è andato è anche il riassetto subìto dal reticolo scolante di pianura a cui si affiancano le responsabilità in capo al Comune "dal momento che ha affidato la gestione della rete scolante a Hera che si fa pagare". Quello che ora si può fare per Zannoni, "convinta che ci possono essere stati errori" nella gestione dell’alluvione del 2023, è completare le opere previste vigilando sulla Regione e utilizzare risorse comunali, avanzo di bilancio compreso, per potenziare il sistema fognario e di scolo. Randi invece punta sul ridare la possibilità ai privati di raccogliere il legname nelle anse dei fiumi e nel definire accordi con società che trattano legna sempre al fine di tenere puliti gli argini. "Presenterò a breve un progetto di potenziamento di un paio di canali di scolo" ha aggiunto.

Sulle possibili azioni da mettere in campo per limitare il deficit di nascite legato al rapporto fra 60 nati ogni 100 morti che caratterizza sempre di più il territorio, i candidati hanno puntato sul miglioramento dei servizi a sostegno delle famiglie. Soluzioni che passano anche attraverso il contenimento della spesa di mensa e rette per Randi, il potenziamento dei servizi di pre e post scuola per Zannoni, la messa in rete anche delle frazioni nei collegamenti con i servizi disponibili nel capoluogo per Valgimigli, la correzione delle valutazioni Isee per i nuclei giovani al fine di sbloccare il loro accesso alle agevolazioni per Barone. Sul tema della partecipazione politica Valgimigli e Randi si trovano d’accordo nella necessità di cambiare aspetti della politica attuale, considerata autoreferenziale, per arrivare a un contatto diretto con cittadini e associazioni. Zannoni punta a rivalutare lo strumento dei piani sociali di zona attraverso la co-progettazione mentre Barone si affida al concetto di sussidiarietà verticale, con un rapporto costante e continuo con le tante associazioni.

Monia Savioli