Da Faenza a Lisbona In 300 per la Gmg

Tanti sono stati i ragazzi partiti dalla nostra diocesi per incontrare il Papa: "Un’esperienza incredibile".

Da Faenza a Lisbona  In 300 per la Gmg

Da Faenza a Lisbona In 300 per la Gmg

Sono 300 i giovani della diocesi di Faenza-Modigliana che hanno preso parte alla Giornata mondiale della gioventù, detta Gmg, grande incontro di tutti i ragazzi del mondo con il Papa, che si svolge ogni quattro anni. Lisbona ha accolto a braccia aperte bandiere, colori, voci, lingue e sguardi di tantissimi Paesi, pronti all’ascolto e alla condivisione reciproca della fede. "La partecipazione alla Gmg è una proposta che ho ricevuto in un momento in cui ne avevo un grande bisogno – dice Luca De Zordo –, ma non altrettanta voglia di mettermi in gioco. Eppure sentirsi invitati e chiamati a essere parte di qualcosa ha dato a tutti un’energia inaspettata". Tra i circa 300 giovani della diocesi alcuni erano alloggiati in una scuola, altri nelle case. "Io e cinque miei compagni siamo stati ospitati da una famiglia – dice De Zordo – e abbiamo vissuto il calore di una casa". "Ho sentito molta accoglienza da parte di tutti i pellegrini – dice Arianna Dardi – soprattutto durante la strada che abbiamo fatto per arrivare al Campo della Grazia in cui avremmo fatto la veglia con il Papa. Camminavamo sotto il sole all’una e mezza del pomeriggio, ma le voci degli altri che cantavano mi ha confortato più di qualsiasi parola".

Tanti i ragazzi entusiasti al ritorno: "Se dovessi riassumere la Gmg con una parola – afferma Lisa Berardi – sarebbe conforto, che ho sentito di dare, che ho ricevuto e che ho visto scambiato tra le persone. Ho confortato compagni di viaggio abbattuti e ho fatto esperienza della bellezza di stare accanto a una persona, di sentirmi utile". Confortanti sono state anche le parole di papa Francesco, che ha parlato a cuore aperto ai giovani, rassicurandoli per le loro ansie e preoccupazioni. "Mi ricorderò per sempre la frase ’andate di fretta, ma senza ansia’ – dice Arianna Dardi –. Oggi siamo sempre tutti di corsa, ma se si sta facendo qualcosa che piace è bello farla senza ansia; spesso, infatti, non si presta attenzione ai momenti positivi e a dove Dio è nella nostra vita perché ci si lascia sopraffare dalla negatività". Le catechesi sono state uno dei momenti centrali delle giornate, che hanno dato modo di condividere, ascoltare e cantare tutti insieme. "Ho sentito la fede soprattutto nei momenti di condivisione e riflessione. La cosa che più mi ha colpito è stato il sentirmi tanto ascoltata e veder piangere altri quando parlavo e condividevo qualcosa di importante per me; inoltre, ho avuto la possibilità di parlare di religione liberamente con altri senza sentirmi giudicata". E anche il Papa ha ribadito l’importanza di non giudicare, dicendo di "non guardare una persona dall’alto verso il basso, se non per aiutarla ad alzarsi".

Caterina Penazzi