Divisi dalla vallata per le frane A Baffadi la comunità unita Tutti insieme per darsi una mano

Circa 70 persone non possono più raggiungere Casola Valsenio e la Romagna Faentina. Un centro per dividere gli aiuti e attività ricreative per i bambini con insegnanti e volontari.

Divisi dalla vallata per le frane  A Baffadi la comunità unita  Tutti insieme per darsi una mano

Divisi dalla vallata per le frane A Baffadi la comunità unita Tutti insieme per darsi una mano

Tra le centinaia di frane del territorio del comune di Casola Valsenio, quella più imponente e problematica ostruisce trasversalmente da martedì notte la provinciale 306 in via Breta, un paio di chilometri a monte del paese. In realtà si tratta di due frane che si sono riunite travolgendo una casa colonica e sbarrando la strada con una massa di fango, rocce e alberi alta cinque o sei metri che deve essere affrontata con mezzi straordinari. Alla luce di questo evento già nella mattinata di mercoledì è stata evacuata la popolazione a monte della frana per un tratto di mezzo chilometro dominato dallo stesso crinale dal quale si era staccata la grande frana. Gli sfollati sono stati concentrati, insieme ad altri provenienti dalla campagna, nel nucleo abitato di Baffadi: una trentina nell’agriturismo Ca Nova e qualcuno presso parenti o conoscenti. Si è così formata una comunità di circa 70 abitanti, compresa la trentina di residenti, totalmente isolata dal paese.

"I primi aiuti – afferma Sonia Galliani, una residente – sono arrivati dalla Romagna con gli elicotteri grazie ai vigili del fuoco volontari di Casola Valsenio, a polizia, carabinieri e Protezione civile, che ringraziamo di cuore per un aiuto che è andato al di là dell’aspetto materiale, stando la drammaticità del momento. Grazie a tecnici e persone del luogo che hanno messo a disposizione mezzi meccanici e il loro lavoro, dopo due giorni avevamo già acqua e luce". La solidarietà è arrivata anche dall’altra parte della vallata, quella toscana: "La Protezione civile e la Misericordia di Palazzuolo sul Senio, che non ringrazieremo mai abbastanza, ci hanno ‘adottati’ riuscendo a raggiungerci senza elicotteri – prosegue Galliani – e rifornendoci dei generi di prima necessità. Inoltre sabato abbiamo ricevuto un inaspettato e prezioso aiuto in viveri e altro dal comune di Vicchio per iniziativa del sindaco e del parroco di quel comune. Abbiamo allestito un punto organizzato per lo smistamento dei generi alimentari e di primo conforto alle famiglie presenti a Baffadi e a quelle che continuano a vivere nelle loro aziende agricole dei dintorni, che possono raggiungerci a piedi".

La piccola e improvvisata comunità di Baffadi comprende anche diversi minori, per i quali alcune insegnanti e volontari hanno organizzato attività ricreative e culturali al chiuso e all’aperto che li aiutino a dimenticare la difficile situazione in cui sono venuti a trovarsi con le loro famiglie. Una situazione che preoccupa anche gli adulti, non avendo notizie da Casola, né cognizione di quando potrà essere liberata la provinciale e potranno ritornare in paese. Una situazione di preoccupazione e incertezza che negli ultimi giorni ha indotto cinque o sei persone sfollate a Baffadi a farsi trasportare dagli elicotteri in paese, dove hanno trovato ospitalità presso parenti.

Beppe Sangiorgi