Dove l’acqua manca Canale prosciugato, impossibile irrigare "Danni per milioni"

La Geoplant è rimasta a secco a causa del prosciugamento dei canali.. In sofferenza le fragole dell’azienda: "Il consorzio di Bonifica. intervenga, altrimenti avrà danni anche chi non è stato allagato". .

Dove l’acqua manca  Canale prosciugato,  impossibile irrigare  "Danni per milioni"

Dove l’acqua manca Canale prosciugato, impossibile irrigare "Danni per milioni"

Secondo le organizzazioni di settore sono 5mila le aziende agricole ravennati finite sott’acqua a causa dell’alluvione, con almeno 1,5 miliardi di euro di danni. Ad essere danneggiato fortemente è un territorio con la presenza di albicocche, pesche nettarine, susine, mele, pere, kiwi, fragole e ortaggi che alimentano industrie e cooperative di lavorazione e trasformazione "che fanno della Romagna la ‘fruit valley’ italiana".

Ci sono altre aziende, risparmiate dagli allagamenti, che rischiano di chiudere per siccità. E il paradosso è che distano pochi chilometri l’una dalle altre. Una situazione all’apparenza incredibile, che va spiegata.

Lucilla Danesi, titolare della Geoplant di Savarna, teme fortemente di buttare via 20 milioni di piantine di fragola, coltivate su 30 ettari di terreno. Gliele sta uccidendo la siccità e non ha l’acqua per irrigare perché "il Canale Guiccioli di Mezzano, il Rivalone di Savarna, e il Canale Pillulo di Fosso Ghiaia sono in secca". Come facciano a essere senz’acqua sembra un paradosso. "Faccio un appello al Consorzio di Bonifica che gestisce questi canali: date acqua, altrimenti andranno male anche quelle aziende che si sono salvate dall’alluvione. Per noi si tratta di un danno di 3 milioni di euro perché adesso dovremmo crescere le piantine che venderemo tra questa estate e la prossima primavera", spiega Danesi. La Geoplant è una delle migliori aziende agricole nazionali per la produzione di piante di fragole, ma anche alberi da frutto. Le esporta in una trentina di paesi. È una società agricola costituita nel 2007 e si presenta come la naturale continuità della Geoplant vivai di Danesi Secondo (nata oltre 40 anni fa per volontà della famiglia Danesi) dalla quale ha ereditato l’esperienza e il know-how assieme all’intera gestione vivaistica delle piante da frutto e di fragola. "Qui lavorano un centinaio di persone – aggiunge la titolare - e tra aziende agricole è scattato un meccanismo di solidarietà. Siamo disposti ad assumere noi quegli stagionali che avevano contratti con le Cooperative Agricole Braccianti del territorio e che ora sono senza lavoro. Con queste cooperative i rapporti sono ottimi".

Il problema non è solo di Geoplant. "Ho parlato con colleghi di Santo Stefano e di San Marco e sono nella stessa situazione. Chi coltiva frutta o pomodoro ha bisogno di acqua per irrigare, non è come col grano. Tutta la bassa ravennate non allagata chiede acqua. Ma è la stessa cosa anche per chi è uscito dall’alluvione perché deve partire la fertirrigazioni per dare una spinta alla pianta e sperare che si ripigli. Ripeto l’appello: dateci acqua o morirà anche chi è sopravvissuto a due alluvioni in venti giorni".

lo. tazz.