Era finito in manette domenica per rapina. Ma anche un anno fa

Il piromane del distributore, Famakan Traore, 25enne originario del Mali, è stato arrestato dopo aver cercato di far esplodere un impianto. Già coinvolto in episodi disdicevoli, è stato fermato anche per rapina e aggressione a agenti.

Quarantotto ore. Tanto era passato dall’ultima volta che il piromane del distributore, Famakan Traore, 25enne originario del Mali, era stato arrestato. E le cronache di lui raccontano di altri episodi disdicevoli, di poco risalenti nel tempo. L’uomo che ieri mattina ha cercato di fare esplodere l’impianto Coil di piazza Caduti sul Lavoro, all’innesto con via Gulli e via Trieste, era finito in manette non più tardi di domenica mattina. A fermarlo erano stati i carabinieri della stazione di via Alberoni, con l’accusa di rapina: quella perpetrata ai danni di un connazionale, cui aveva cercato di sottrarre con la forza il portafogli. Si tratta di persone senza fissa dimora, che hanno occupato un edificio abbandonato in viale Zara e qui bivaccano. Era stata la stessa vittima a chiedere l’intervento delle forze dell’ordine. Il tempo dell’udienza di convalida e l’uomo era tornato a piede libero. Finché ieri mattina, in un momento di follia – dai filmati dei testimoni appare alterato, ma non sembra dall’alcol perché non barcolla, e a detta dei carabinieri non aveva alito vinoso – ha rischiato di fare saltare per aria un quartiere. Di lui i giornali avevano scritto anche nel febbraio 2023. Altro arresto, questa volta per calci alle auto e agenti aggrediti.

Era il giorno della sfilata di Carnevale, la città colorata e in festa. Quella volta quattro immigrati, sotto l’effetto di sostanze alcoliche dove il consumo è proibito – zona stazione – si divertivano colpendo con calci e pugni le auto in sosta. L’arrivo degli agenti, della questura e della polizia locale, li aveva messi in fuga. Tutti erano stati poi identificati: tre si erano mostrati collaborativi mentre il quarto, Famakan Traore, appunto, era stato arrestato per resistenza, lesioni e violenza a pubblico ufficiale, dopo avere reagito prima con frasi minacciose, poi con calci e pugni, mandato al pronto soccorso quattro agenti.

l. p.