REDAZIONE RAVENNA

Fallimento Nick & Sons Sei imprenditori a giudizio

Accuse di bancarotta fraudolenta e auto-riciclaggio per il crac del marchio ravennate che ha segnato la moda dagli anni Ottanta fino al 2014

Sei persone sono state rinviate a giudizio ieri mattina dal gup Corrado Schiaretti per il crac della ex ‘Nick & Sons srl’ poi ‘Ns Retail srl. Il processo partirà a marzo davanti al collegio penale del tribunale. Per la china dello storico marchio, il quale aveva segnato le tendenze della moda ravennate e non solo a partire dagli anni ’80 e fino al fallimento dichiarato nell’aprile 2014, gli ultimi due degli otto indagati hanno scelto riti alternativi: uno ha patteggiato e l’altro invece discuterà a fine novembre l’abbreviato. I pm titolari dell’inchiesta – Alessandro Mancini, Lucrezia Ciriello e Monica Gargiulo – hanno contestato a sette degli indagati la bancarotta fraudolenta patrimoniale aggravata e in concorso, sia morale che materiale. Per quattro, c’è anche l’auto-riciclaggio transnazionale legato cessione di quote nell’agosto 2015 a una società svizzera, la Italventure, riconducibile all’immobiliarista 70enne Giuseppe Musca. E per tre, una maxi-evasione sia sull’imposta sui redditi, l’Ires, che sull’Iva. A processo, oltre a Musca indicato quale consulente della fallita srl almeno dal 2000 come tale per l’accusa capace di ideare le operazioni ritenute distrattive, troveremo Valerio Brighi, 65 anni, legale rappresentante della srl in questione dal gennaio 1983 all’aprile 2013 oltre che socio al 70%. Il figlio Federico, 40 anni, indicato quale amministratore delegato di una società, la Education, fino al marzo 2012, ha patteggiato un anno e sei mesi con pena sospesa. Luca Midali, 55 anni, inquadrato dai pm come uomo di fiducia di Musca, ha scelto l’abbreviato.

A processo ci saranno invece Arnaldo Giuseppetti, 67 anni, legale rappresentante della fallita srl per un anno a partire dall’aprile 2013; Marco Antonini, 59 anni, amministratore di fatto per lo stesso periodo; Davide Valdonio, 42 anni, amministratore di fatto per l’anno precedente; e infine Fabrizio Brigandì, 60 anni, referente di una società chiamata New Center Craft. Secondo le indagini della guardia di Finanza, ciascuno degli accusati in ragione del proprio ruolo, avrebbe contribuito a quella che i pm hanno definito "sistematica spoliazione delle proprietà" della fallita srl. Per gli inquirenti, si era trattato di una distrazione di aziende, marchi, danaro e merce a favore di società riconducibili agli indagati. In particolare è stata indicata la srl immobiliare Panorama, dall’ottobre 2012 all’aprile 2015 denominata ‘Nick & Co srl’, quale presunto centro della illecita sottrazione. Nutrita la schiera di avvocati difensori che tenterà di smontare le accuse nel merito: solo tra i ravennati, troviamo Brunella Baruzzi, Nicola Casadio, Francesco De Angelis e Francesco Silvagni.

Andrea Colombari