Gasdotto della Linea Adriatica. La Snam: "È un’opera sicura". Al via anche i lavori dell'ultimo lotto

Nei giorni scorsi parte della Cgil aveva sollevato obiezioni ("Impattante in un territorio alluvionato"). Interessa una zona fra i comuni di Russi, Bagnacavallo e Fusignano con interventi nei fiumi Senio e Montone.

Gasdotto della Linea Adriatica. La Snam: "È un’opera sicura". I lavori prendono il via oggi

Gasdotto della Linea Adriatica. La Snam: "È un’opera sicura". I lavori prendono il via oggi

Ravenna, 1 giugno 2024 – "Linea Adriatica è un progetto di interesse europeo, l’investimento totale è di 2,5 miliardi in parte coperti dal Pnrr e da Cassa Depositi e Prestiti per incrementare la capacità di trasporto del gas dal sud ai poli di consumo del nord del Paese" scrive Snam in una nota, ricapitolando i dettagli della maxi opera e aggiungendo che "è lunga 425 km e va da Sulmona a Minerbio. Del progetto fa parte anche il gasdotto Sestino-Minerbio, che interessa il territorio fra i comuni di Russi, Bagnacavallo e Fusignano dove sono previsti interventi in corrispondenza dei fiumi Senio e Montone". I lavori dell’ultimo lotto, informa la Società, partiranno nella prima settimana di giugno.

La società ricorda che il progetto è nato dopo lo scoppio del conflitto russo-ucraino. "Con il drastico calo dei flussi in arrivo da Mosca (33% nel 2021, 5% nel 2023), la maggior parte del gas proviene oggi da sud (20% nel 2020, 51% nel 2023) – prosegue la nota –. Per assicurare che le forniture arrivino sempre al nord, anche nei giorni di maggiore domanda, sono necessarie infrastrutture che reggano i maggiori volumi da trasportare".

Snam fa quindi il punto sui lavori: "Una volta terminate le operazioni di posa dei gasdotti, procediamo al pieno ripristino ambientale delle aree. Inoltre le condotte sono a prova di sisma, come dimostrano i terremoti avvenuti negli ultimi 50 anni". Infine spiega che "il monitoraggio delle frane e dei movimenti lenti del terreno avviene con droni e satelliti e particolare attenzione è riservata alle aree colpite da frane durante l’alluvione del 2023". E porta l’esempio dei lavori condotti nell’alveo del fiume Marecchia: prima di procedere al rifacimento del metanodotto Rimini-Sansepolcro (che in più punti passa sotto quel fiume) ha pulito e rimodellato l’alveo del fiume, ricostruito le sponde secondo il profilo originale proteggendole dalle piene con scogliere. Nei punti interessati da queste opere, il fiume, in occasione dell’alluvione del 2023, non è esondato.

Critiche vengono dagli ambientalisti secondo cui "il Governo deve cancellare subito i progetti basati sui combustibili fossili" e una parte della Cgil di Ravenna qualche giorno fa ha sottolineato "le caratteristiche pesantemente impattanti della Linea Adriatica: lunghezza, abbattimento di milioni di piante, rischi sismici e idrogeologici in un territorio alluvionato che a livello regionale ha registrato 80mila frane".

Maria Vittoria Venturelli