
I cinque anni di Classis: "Portiamo qui il ponte romano tra via Cavour e via Salara"
Riportare alla luce il ponte romano tra via Cavour e via Salara, smontarlo e ricostruirlo a Classis e realizzare una passeggiata archeologica da Classe a Ravenna. Potrebbe stare in un più intenso utilizzo dell’archeologia l’asso nella manica dell’offerta culturale cittadina, come immagina Antonio Patuelli, presidente dell’Abi e del Gruppo La Cassa di Ravenna, intervenuto ieri in occasione delle manifestazioni celebrative del quinto compleanno di Classis, il museo frutto del recupero dello zuccherificio di Classe - in gran parte finanziato dalla Fondazione della Cassa di Risparmio di Ravenna - che consente al visitatore di ripercorrere la storia della città di Ravenna.
"Un luogo che era una fabbrica – ha ricordato la direttrice di RavennAntica Francesca Masi – ora è un punto centrale e identitario della città".
Classis, gli ha fatto eco il presidente Giuseppe Sassatelli, "rappresenta un tentativo museale di innovare la comunicazione museale perché ha una impostazione non comune e mette in fila materiale archeologico come racconto storico in un contesto nazionale in cui l’archeologia fatica ad essere comunicata in maniera semplice e fruibile dal grande pubblico". Musei che spesso, ha ricordato Piero Pruneti, direttore rivista Archeologia viva, sono "maestri di noia laddove dovrebbero invece divertire e rilassare in ogni stanza".
"I musei – gli ha fatto eco Patuelli – devono diventare i luoghi principe delle relazioni sociali, nuovi punti di incontro come accade già molto negli Stati Uniti ma non solo". Spesso, come succede ad esempio a Napoli, i musei archeologici sono complessi da visitare, "Classe, invece – ha detto Patuelli – è leggibile, tutto è spiegato e permette di scoprire e confrontare e lo sarà sempre di più con le nuove sale allestite per ospitare la nave di Teodorico. Ma non dovete fermarvi qui, perché le sale non mancano. E ho la sensazione che anche i magazzini siano pieni di reperti".
E Patuelli ha concluso con una proposta interessante per la città; riportare alla luce il ponte Ponte di Augusto di via Salara. È stato portato alla luce in diverse occasioni ma alla fine si è deciso di ‘seppellirlo’. L’idea di Patuelli è quella di trasferirlo a Classis in maniera da renderlo sempre visibile ai cittadini e ai turisti che potrebbero raggiungere la basilica di Sant’Apollinare in Classe attraverso una nuova passeggiata archeologica. "Noi viviamo sopra un tesoro che – ha concluso Patuelli – abbiamo il dovere di riscoprire. A partire da ciò che sta sotto il parcheggio di caserma Gorizia, vale a dire i resti del palazzo imperiale di Ravenna".
Giorgio Costa