I sindacati incontrano le istituzioni. Bonaccini: "Caso da risolvere"

Non cala l’attenzione sulla vicenda legata alla chiusura dell’ex Farmografica - decisa dal...

Non cala l’attenzione sulla vicenda legata alla chiusura dell’ex Farmografica - decisa dalla multinazionale austriaca Mayr-Melnhof e il conseguente licenziamento dei 92 dipendenti in organico. Durante la serata di martedì, al teatro comunale, dedicata alla ufficializzazione della candidatura delle Saline di Cervia a Patrimonio mondiale dell’umanità Unesco, sono arrivati i rappresentanti dei sindacati coinvolti a tutela dei lavoratori per incontrare le autorità. Amministratori e istituzioni coinvolte li hanno accolti garantendogli il più ampio sostegno con la promessa di non abbandonare la vicenda, arrivata a Roma tramite la parlamentare Pd Ouidad Bakkali. Sostegno pieno anche dal presidente dalla Regione Stefano Bonaccini, presente alla serata, che sulla vicenda ha commentato: "Chiunque ha diritto di fare impresa, ma non accettiamo che si venga qui a fare il proprio interesse sulle spalle dei lavoratori. Possiamo comprendere tutto ma non accettiamo e non tolleriamo la cessazione di una attività senza crisi di impresa e che utilizza la scusa dell’alluvione per chiudere. Sulla vicenda faremo tutto il possibile e non ci fermiamo". Sostegno anche da parte del Prefetto di Ravenna Castrese De Rosa: "Anche io farò la mia parte perché la tutela dei lavoratori sia rispettata. Staremo nei tavoli e voglio portare la mia vicinanza ai lavoratori coinvolti".

Durante la serata il presidente del Parco della Salina di Cervia Giuseppe Pomicetti ha teso una mano offrendo "un posto di lavoro se riusciremo a riaprire la Salina. Ci servirà certamente una persona e ci mettiamo a disposizione per accogliere uno dei dipendenti della ex Farmografica se potrà servire". Il colosso del settore della carta e degli imballaggi era arrivato in riviera da circa un anno acquisendo lo storico stabilimento cervese di confezioni farmaceutiche rilevando la divisione "packaging" della britannica Essentra. Da sei mesi l’attività produttiva del plant aziendale era ferma - a seguito dell’alluvione dello scorso maggio che aveva causato danni ingenti, in particolare, ai macchinari. Ma non solo, alla chiusura ha fatto seguito il licenziamento dei 92 dipendenti in organico. Un fulmine a ciel sereno.

Ilaria Bedeschi