Il centro per codici bianchi e verdi: "Ci aspettiamo 70 accessi al giorno"

Lunedì al Cmp si inaugura il Cau, il primo a Ravenna: sarà aperto 7 giorni su 7 dalle 8 alle 20. L’obiettivo è sgravare il Pronto soccorso, oberato di lavoro: "Il 60% degli utenti non è lì per urgenze".

Il centro per codici bianchi e verdi: "Ci aspettiamo 70 accessi al giorno"

Il centro per codici bianchi e verdi: "Ci aspettiamo 70 accessi al giorno"

Manca poco, pochissimo. Lunedì apre il Cau (Centro assistenza e urgenza) di Ravenna al Cmp, e promette di essere una piccola rivoluzione per la sanità territoriale. Sarà aperto dalle 8 alle 20 tutti i giorni, dal lunedì al sabato, e accoglierà i pazienti non gravi, i cosiddetti ’codici bianchi e verdi’ del Pronto soccorso. L’obiettivo è semplificare il lavoro nel reparto delle urgenze, oberato di lavoro e alle prese con le carenze di personale. In questi giorni sono in corso gli ultimi lavori, ma dentro è quasi tutto pronto. Gli spazi sono stati predisposti e i professionisti individuati. L’accesso dedicato si trova sul retro del Cmp, dove sono già state installate le prime indicazioni.

All’interno lavoreranno una dozzina di medici tra medici della guardia medica, della medicina generale e del corso per diventare medici di medicina generale. Saranno presenti a turni di due alla volta. "Abbiamo riservato al Cau una porzione di spazio che prevede un locale per l’accoglienza, una sala d’attesa dedicata, due ambulatori e una sala per osservazione e terapia, così come previsto dai requisiti regionale – dice Roberta Mazzoni, direttrice del distretto sanitario di Ravenna –. All’ingresso il personale infermieristico farà un colloquio all’utente per capire quale problema l’ha portato a rivolgersi al Cau. È una fase molto importante e delicata: all’infermiere viene chiesto di riconoscere le condizioni patologiche che non possono essere trattate lì ma che necessitano di essere indirizzate al Pronto soccorso". Tra i sintomi per i quali si ritiene necessario rivolgersi al reparto delle urgenze dell’ospedale ci sono dolore toracico, dispnea, cefalea e disturbi neurologici gravi comparsi recentemente. "Di fronte a situazioni di questo tipo il cittadino dovrebbe attivare il 118 – prosegue Mazzoni – ma qualora si rivolgesse al Cau il personale sanitario provvederà immediatamente a fare in modo che venga centralizzato al Pronto soccorso del Santa Maria delle Croci". Tra i punti di forza del Cau di Ravenna, del resto, c’è la vicinanza con l’ospedale.

L’Ausl si aspetta che il nuovo centro accolga in media tra i 50 e i 70 pazienti al giorno, che saranno visitati in base all’ordine di arrivo. "Abbiamo fatto una stima dei volumi di attività basata sul numero di codici verdi e bianchi rivoltisi al nostro Pronto soccorso nel 2023. In generale circa il 60% di tutti gli accessi nei Pronto soccorso sono ’a bassa soglia’, ovvero i codici verdi e bianchi, e il nostro non fa eccezione. Circa il 23% necessita di una sola prestazione, che significa circa 18mila accessi nel 2023". Secondo i parametri "con questi numeri sarebbe prevista la presenza di un medico e due infermieri, ma visto che siamo in una fase di monitoraggio ora abbiamo predisposto la presenza di 2 medici, oltre a 2 infermieri – aggiunge Mazzoni –. Poi vedremo in base ai volumi di attività". Tra i professionisti anche alcuni che hanno già lavorato nel Cau di Cervia, forti quindi dell’esperienza pregressa.

L’esperienza nel nuovo centro sarà probabilmente più simile alla visita dal medico di base (ma in questo caso, ovviamente, non servirà alcun appuntamento) che al Pronto soccorso. "Vogliamo offrire ai cittadini un’alternativa per ricevere una risposta a problemi a bassa complessità – conclude Mazzoni – e da lì sarà possibile poi accedere alle visite specialistiche. Sono strutture che si affiancano al medico di medicina generale senza sostituirlo, ma integrandolo".

Sara Servadei