Il Centrosinistra è inscalfibile. Tredici i Comuni vinti da Pd e soci. La mosca bianca resta Brisighella

I dati delle elezioni amministrative non lasciano spazio a dubbi: i dem qui la fanno ancora da padroni. L’alluvione e i mancati rimborsi non si sono tradotti in voti di protesta contro le maggioranze uscenti.

Il Centrosinistra è inscalfibile. Tredici i Comuni vinti da Pd e soci. La mosca bianca resta Brisighella

Il Centrosinistra è inscalfibile. Tredici i Comuni vinti da Pd e soci. La mosca bianca resta Brisighella

L’Emilia Romagna terra di ’rossi’ è un paradigma duro a morire da queste parti, dove il Partito democratico si conferma asso pigliatutto, al di là di un andamento complessivo che, alle elezioni Europee, vede il centrodestra crescere e consolidarsi (detto che anche i dem hanno ottenuto ottimi riscontri). Nei 14 Comuni al voto per le amministrative, non c’è stata praticamente storia, visto il dominio del centrosinistra a trazione dem. Come si diceva ai tempi del Pci, le percentuali in qualche caso sono state bulgare, visto il 75% di Valentina Palli (sindaca uscente, che ha rivinto a Russi) e il 70% di Luca Della Godenza a Castel Bolognese. A Brisighella viene riconfermato per un soffio Massimo Pederzoli (centrodestra), che torna in municipio con il 50,24% dei voti, contro Loris Naldoni (centrosinistra; 49,76%).

E quando scriviamo ’per un soffio’, è da intendere in senso letterale, perché Pederzoli ha ottenuto 1.951 voti contro i 1.932 di Naldoni, sconfitto dunque con una scarto di appena 19 preferenze. Tra i Comuni che il centrodestra sognava di strappare al Pd e al centrosinistra in generale c’era Cervia, dichiaratamente il bersaglio grosso stando alle dichiarazioni fatte dai dirigenti del centrodestra in campagna elettorale. Anche in questo caso, Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia (solo per citare i partiti più strutturati) sono stati respinti con perdite, con uno scarto che ha sorpreso tanti addetti ai lavori. L’obiettivo, come detto, è fallito: Mattia Missiroli (esponente del Partito democratico sostenuto da un’ampia maggioranza, che includeva anche il Movimento 5 Stelle; insomma, il campo largo in salsa rivierasca), darà continuità all’attività del primo cittadino uscente, Massimo Medri, che ha scelto di non ripresentarsi; lo sconfitto in questo caso è stato Massimo Mazzolani.

Missiroli si è imposto con un incontestabile 56%, pari a 8.093 voti, contro il 43% di Mazzolani (6.307). Numeri che hanno fatto sfumare il sogno di Frtelli d’Italia e soci di portarsi a casa l’importante località turistica. Una variabile che secondo molti esponenti, sia di maggioranza che di opposione, avrebbe potuto incidere sul voto di queste elezioni amministrative, era l’alluvione. Case e aziende invase dall’acqua, mancati (o tardivi) rimborsi, burocrazia insormontabile: il centrodestra confidava che tutto questo si traducesse in un voto di protesta che invece non c’è stato. O, quando c’è stato, non ha prodotto gli effetti sperati. A Conselice, uno dei territori più colpiti, gli elettori hanno scelto la continuità, eleggendo Andrea Sangiorgi (51%), assessore dal 2022. Un voto di protesta - quello che avrebbe potuto rappresentare il vicesindaco uscente, Gianfranco Fabbri (per lui il 36,70% di preferenze), in campo con la lista civica ’Con voi - Insieme per Ripartire’, originata proprio dall’esperienza dei comitati degli alluvionati -, alle urne proprio non si è visto.

A Lugo (16mila i votanti su 25mila aventi diritto; siamo al 63% di affluenza) a vestire la fascia tricolore sarà Elena Zannoni (per lei il 51% di voti), candidata del Pd e dirigente di Legacoop, dunque massima espressione del potere rosso nella Bassa Romagna. Dietro di lei Francesco Barone col 40%, la cui stampella erano i partiti di centrodestra. Chiusa una campagna elettorale, potrebbe aprirsene a breve un’altra, vista l’intenzione del sindaco di Ravenna, Michele de Pascale, di ’crescere di ruolo’, candidandosi alla presidenza della Regione Emilia Romagna. Non dovrebbe tardare l’ufficializzazione di questa sua volontà.

Luca Bertaccini