Il dibattito sugli autovelox: "Regole stabilite dalla legge. E zone 30 un’opportunità"

L’intervento del vicesindaco con delega alla Polizia locale, Eugenio Fusignani "Tutti i cittadini, compresi gli amministratori, soggetti al rispetto del Codice".

Il dibattito sugli autovelox: "Regole stabilite dalla legge. E zone 30 un’opportunità"

Il dibattito sugli autovelox: "Regole stabilite dalla legge. E zone 30 un’opportunità"

"Trovo francamente stucchevole il dibattito scatenatosi sui dispositivi per calmierare la velocità lungo le nostre strade". Inizia così una lunga nota del vicesindaco, nonché assessore alla Polizia locale, Eugenio Fusignan, sulle zone 30 che tanto sta facendo discutere a Bologna. "Gli amministratori pubblici – continua Fusignani –, prima di essere tali, sono cittadini e dunque soggetti come tutti gli altri al rispetto delle regole e, ovviamente, al pagamento delle sanzioni qualora queste regole vengono trasgredite: a partire da quelle relative al superamento dei limiti di velocità laddove controllati con strumentazioni idonee. Non a caso, proprio per evitare che i comuni, comunque amministrati, utilizzino tali strumenti unicamente per “fare cassa“, il legislatore ha messo mette volutamente in capo alle prefetture la valutazione sull’autorizzazione o meno per la strumentazione velox da installare. E per elementari logiche di trasparenza é chiaro che non si può agire sulla taratura degli strumenti". "Un’altra considerazione – prosegue il vicesindaco – è legata al loro posizionamento. Infatti tali strumentazioni non possono essere posizionate dove si vorrebbe ma unicamente dove le norme lo consentono". E ancora: "Quanto alle segnalazioni, queste non sono installabili a piacimento come vorrebbero alcune fantasiose proposte che hanno circolato in questi giorni: i segnali sono quelli che le norme del Codice della strada prevedono e non quelli da mettere a piacimento dell’amministrazione, magari su proposta dell’opposizione. Un’ultima riflessione sul tema velox: se un ente locale dovesse costruire un bilancio su delle entrate ipotetiche, beh, capite da voi che non farebbe un buon servizio in primis a se stesso perché teoricamente quelle strumentazioni potrebbero anche dare (e questo è l’auspicio vero) introito zero".

"Voglio infine dedicare un’ultima riflessione sulle ‘zone 30’ – conclude Fusignani – che tanto hanno fatto discutere nel comune capoluogo di regione e, con alcune dichiarazioni del collega Baroncini, anche nella nostra comunità. Non sono un fautore di tale soluzione ma mi corre l’obbligo e la responsabilità di dire che le ‘zone 30’ sono un’opportunità e non un obbligo. Soprattutto sono un’opportunità da utilizzarsi in determinate situazioni e non da prevedere indiscriminatamente in maniera estesa. Per fare un esempio, un conto è istituire una ‘zona 30’ in via Mariani, altra cosa sarebbe istituirla in via Dismano a Ponte Nuovo".