Il futuro (incerto) dei capanni balneari: "Il Comune ci spieghi perché vanno abbattuti"

Circa 150 capannisti hanno manifestato ieri mattina a Marina di Ravenna. "Non escludiamo il ricorso al Tar"

Il futuro (incerto) dei capanni balneari: "Il Comune ci spieghi perché vanno abbattuti"

Il futuro (incerto) dei capanni balneari: "Il Comune ci spieghi perché vanno abbattuti"

"Impugnare il provvedimento del Comune che ci dice di abbattere i capanni balneari e ricorrere al Tar? Ne parleremo". Giorgio De Lorenzi è il presidente dell’associazione Capannisti Balneari Aps che ieri è scesa (metaforicamente) in piazza per protestare contro l’amministrazione comunale. I circa 150 presenti si sono dati appuntamento a Marina di Ravenna, spostandosi dal Bagno Ristorante Lucciola fino all’Hookipa. "È andato tutto benissimo. Abbiamo passato due ore, dalle 11.30 alle 13.30 senza alcun tipo di problema", riassume De Lorenzi, presidente di un sodalizio che conta 94 soci, 74 capannisti, i restanti 20 soci sostenitori. Oggetto del contendere, lo si diceva poco fa, sono proprio i 74 capanni esistenti. L’argomento sarà al centro di un’assemblea coi soci che l’associazione ha convocato domani alle 20 nella sala Buzzi di via Berlinguer, a Ravenna.

"Abbiamo invitato il sindaco de Pascale e diversi assessori, senza ricevere risposta". Quindi, se da un lato l’associazione, per bocca del suo presidente, dice di voler "continuare a cercare il dialogo, come fatto in questi anni", dall’altro lato della barricata sembra non esserci un interlocutore interessato alle rimostranze dei capannisti. "In questi anni di richieste di confronto non ci è stato quasi mai risposto. Quasi sicuramente lunedì (domani, ndr), all’assemblea dei soci, non si presenterà nessuno in rappresentanza del Comune". Se ciò dovesse avvenire la questione-capanni finirebbe, desolatamente, su un binario morto. Il destino dei manufatti è, allo stato attuale, segnato. "L’ingiunzione-ordinanza che il Comune ci ha inviato fissa un termine di 90 giorni entro il quale smantellare i capanni". La scadenza è il 30 aprile. In caso di sopralluogo delle forze dell’ordine, il proprietario del capanno rischia una denuncia. Come si è arrivati a questo punto? "Il Comune, ignorando la nostra richiesta, non ha più rinnovato la concessione dei capanni balneari. In assenza di tale concessione, ora ci ingiunge l’abbattimento". I motivi in base ai quali la concessione non è stata rinnovata, "non ci sono mai stati spiegati. Noi, di fatto, dal 2021 veniamo considerati abusivi. Eppure paghiamo l’occupazione di suolo demaniale, che fino al 2020 era, per tutti noi, di 1.300 euro, passati a oltre 11milaeuro dal 2021 ad oggi, proprio perché ritenuti abusivi".

Il 13 settembre 2023 il consiglio comunale aveva votato all’unanimità un ordine del giorno che riconosceva il "valore storico-testimoniale" dei capanni balneari sul litorale di Ravenna. Perché questa giravolta dell’amministrazione? "Anche questa è una domanda alla quale non so dare risposta. Il consigliere Alvaro Ancisi (Lista per Ravenna), ha presentato una diffida al Comune rispetto all’ordinanza di demolizione dei capanni". Non consola l’esistenza del ’piano B’, col quale il consiglio comunale invita sindaco e giunta a pubblicare un bando pubblico per gestire l’area dei capanni balneari "come opportunità di promozione". "Alla possibilità di un bando non crede nessuno. Inoltre prima i capanni andrebbero smantellati. Sono strutture vecchie, molti, una volta rimossi, non verrebbero più montati". Ultimo punto: "I capanni balneari non intralciano il Parco Marittimo, che nel suo progetto ne ha prevista la presenza".