Il nostro porto, la situazione è critica

Il porto di Ravenna registra significative perdite di traffico nel primo trimestre, con cali in arrivi di navi e merci. La situazione critica richiede strategie per attrarre nuovi traffici e competere con altri porti dell'Adriatico. L'impegno di imprenditori come Filippo Bongiovanni è fondamentale per mantenere l'attività portuale.

Scrivere sui giornali che il porto perde solo il 6,3% dei traffici nel primo trimestre è voler nascondere la vera situazione drammatica in cui versa il nostro scalo. Meno 26 navi arrivate, meno 53,4% di cereali, meno 21,4% di oli animali e vegetali, meno 17,6% di materiali da costruzione, meno 20,9% di materiale per ceramiche, meno 78% di container pieni e perfino i trailer, che fino all’anno scorso hanno avuto un costante considerevole aumento, hanno subito un meno 18,7%.Ora, la considerazione da fare è in parte strettamente legata alle due guerre che stanno bloccando i nostri abituali traffici, ma purtroppo non solo a quello, data la crisi a livello mondiale dei commerci. Come difendersi? Come rendere più appetibile il nostro porto nei confronti di altri porti concorrenti dell’Adriatico? Politicamente, visto che questa crisi è ben più tragica del rallentamento provocato dal Covid, la ricerca di potenziali commerci esistenti e da poter sottrarre alla concorrenza, applicando tariffe minori e stilando accordi con le aziende e le compagnie di navigazione per fare diventare il nostro porto il porto della regione Emilia-Romagna, come dovrebbe essere, invece di inviare la merce a La Spezia o Marghera, risulta decisamente meno costoso che farla giungere a Ravenna. Meglio lavorare guadagnando meno, ma lavorare…. Credo sia da prendere in considerazione, magari togliendo dividendi per qualche anno e lavorare come i porti concorrenti, che lavorano per otto ore come tutti i lavoratori, senza aver alcun cambio, ma forse parlo come un vecchio che ha visto veramente quando il lavoro era usurante e il cambio era indispensabile.

Un grazie sincero ad imprenditori come Filippo Bongiovanni, che lottano ogni giorno per tenere a Ravenna traffici importanti come tubi e tondoni.

Maurizio Marendon