"I romagnoli hanno dimostrato di avere la buona volontà necessaria per superare i momenti più
difficili e la capacità di rimboccarsi le maniche, ma per il governo è giunto il momento di tener fede
alle promesse fatte". A dirlo è Davide Pietrantoni, coordinatore del Partito Democratico della Bassa
Romagna, territorio duramente colpito dalle alluvioni di maggio e dal fortunale di luglio.
"Con i segretari e le segretarie del Pd della Bassa Romagna abbiamo sentito la necessità di far sentire
la nostra voce - aggiunge Pietrantoni -; la presidente Giorgia Meloni, dopo la passerella nelle zone
alluvionate, aveva assicurato che i danni sarebbero stati risarciti al 100%, ma per ora cittadini e le
imprese hanno dovuto accontentarsi dei contributi messi in campo solo dalla Regione Emilia Romagna
e dalle amministrazioni comunali. Nei giorni scorsi il generale Figliuolo ha promesso che arriveranno le prime coperture finanziarie per le spese già affrontate dagli enti locali. Se per decidere di rimborsare i comuni e i consorzi di bonifica delle spese già sostenute
per ripristinare gli argini e i canali ci sono voluti quattro mesi, quanto dovranno ancora aspettare le
famiglie, le imprese e gli agricoltori?".
Il coordinamento del Pd sostiene l’appello dei nove sindaci del comprensorio contenuto nella lettera
inviata al commissario Figliuolo, che testimonia tutte le incertezze che le comunità romagnole devono
ancora affrontare a più di tre mesi di distanza dagli eventi calamitosi.
"Quello che le nostre comunità locali potevano fare una volta terminata la fase emergenziale è stato
fatto – riprende Pietrantoni -: Le parole del viceministro Bignami ci preoccupano molto; alcuni leggono questa strategia come un disegno politico volto a minare la
coesione delle nostre comunità a fronte di un mero tornaconto elettorale in vista delle prossime
elezioni amministrative e regionali".