Il poeta e la contessa: "Stanze, musei e affreschi inediti. Ora la storia è salva"

Tra queste mura soggiornò Lord Byron, che visse una storia d’amore con Teresa Guiccioli. La mappa dell’edificio.

Il poeta e la contessa: "Stanze, musei e affreschi inediti. Ora la storia è salva"

Il poeta e la contessa: "Stanze, musei e affreschi inediti. Ora la storia è salva"

L’ingresso di Palazzo Guiccioli è maestoso, c’è ancora una piccola impalcatura al centro, pochi residui di materiale che operai e muratori stanno portando via. Il grande portone che si affaccia su via Cavour è chiuso, ancora per poco, ma all’interno i lavori proseguono velocemente. Il 19 il palazzo verrà eccezionalmente aperto al pubblico e una serie di visite guidate condurranno alla scoperta del Museo Byron che sta per essere ultimato. L’apertura definitiva di palazzo e musei è in programma in autunno. La luce proveniente dal giardino inonda l’ingresso, esaltata dal marmo bianco delle due scalinate che dall’atrio conducono, sul lato sinistro, all’ala del palazzo destinata ai musei, sul lato destro agli uffici e alla sede della Italian Byron Society. Prima di entrare nel giardino, sulla sinistra, c’è la grande campana di epoca napoleonica che si trovava nella Torre civica: è stata restaurata e rimarrà qui in esposizione.

Ma per immergersi in un viaggio reale e multimediale alla scoperta di Lord Byron, bisogna fare qualche passo indietro e salire la scalinata che porta al primo dei tre musei. In ognuna delle sale affrescate che anticipano lo splendore del piano superiore, il visitatore avrà a disposizione strumenti multimediali per scoprire attraverso video sulle pareti e voci fuori campo, le diverse fasi della vita del poeta e patriota che in questo palazzo ha vissuto. Nella prima sala, al centro, si possono inserire delle lastre a disposizione del pubblico in una sorta di proiettore, avviando video e sonoro sulla parete di fronte. Un procedimento simile è nella seconda sala, questa volta grazie ad alcune scatole posizionate su un tavolino, basta aprirne una per far partire i contenuti. In un’altra sala è sufficiente sedersi sul divano per avviare le immagini.

Ai supporti multimediali sono affiancate le teche di un museo tradizionale che conterranno preziose edizioni originali e memorabilia, ritratti, busti dei protagonisti, oggetti che testimoniano la storia d’amore che il celebre poeta inglese visse con la contessa ravennate Teresa Gamba. "Questo - osserva Ernesto Giuseppe Alfieri, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, guardandosi attorno - non è ‘solo’ il recupero di un palazzo antico, è il recupero della Storia".

Uscendo dal Museo Byron e salendo la scalinata di marmo protetta da una suggestiva balaustra moderna che richiama quella originale, si arriva al museo del Risorgimento. In queste sale, dai soffitti magnificamente affrescati, ancora una volta gli strumenti multimediali conducono in un viaggio nel tempo e nella storia. Le pareti si animano di fronte ai visitatori: nella prima sala appare una piazza del Popolo ottocentesca brulicante di persone, sullo sfondo Palazzo Merlato. Poco lontano, in una delle sale successive, ci si imbatte in una particolare scacchiera nella quale le pedine hanno i tratti di personaggi storici come Mazzini, Murat, Pio VII. Tocca al visitatore spostarle per dare vita al racconto sulla parete. Il viaggio prosegue, tra cimeli e multimedialità. In quello che era lo studio di Byron sono riaffiorati, su una parete nascosta in epoca successiva, alcuni affreschi in stile pompeiano. "Byron - spiega Alfieri, - ne aveva scritto, ma non erano mai stati individuati prima d’ora’" In un’altra sala pende dal soffitto uno splendido lampadario in vetro di Murano che si trovava nella Sala Italia di via Cairoli.

Il percorso prosegue, scendendo si costeggia l’ingresso della magnifica terrazza che si affaccia sul giardino, per eventi particolari. Si attraversano le sale destinate alla Collezione garibaldina nata dalle donazioni delle famiglie Craxi e Spadolini. Seguono le aule didattiche da dove si scende in giardino. Un’ulteriore ala del palazzo avrà al suo interno il Piccolo Museo delle Bambole e altri Balocchi – Collezione Graziella Gardini Pasini. Sul giardino si affacciano la biglietteria e il bookshop, ci sono anche un bar, una vineria e, nelle splendide cantine con le volte a botte in pietra, dove Byron custodiva i suoi animali, un ristorante. Locali che rimarranno aperti oltre gli orari dei musei.

Annamaria Corrado