In auto senza assicurazione. Inseguito dalla Polizia locale

Arrestato un 45enne, liberato dal tribunale, dopo una corsa spericolata dalla Darsena fino alla Ravegnana

In auto senza assicurazione. Inseguito dalla Polizia locale

In auto senza assicurazione. Inseguito dalla Polizia locale

Inseguito dalla polizia locale, che l’aveva sorpreso al volante di un’auto priva di assicurazione, ha resistito al controllo degli agenti. In manette, l’altro giorno, è finito un 45enne ravennate, Nicolò Z., cn precedenti di polizia. Una pattuglia dell’ufficio di pronto intervento l’ha intercettato intorno alle 16.30 di sabato al volante di una Fiat Punto, coi lui viaggiava una seconda persona. Consultando la banca dati, il veicolo è risultato privo di copertura assicurativa. Quando gli agenti, accendendo le sirene di emergenza, hanno imposto l’alt al veicolo, il conducente prima ha proceduto un po’ a zig zag, una volta fermatosi – secondo la versione dell’accusa – è sceso dalla vettura e si è diretto verso i vigili. E mentre questi si apprestavano a contestargli un verbale amministrativo e gli avevano chiesto di esibire la patente, l’uomo ha prima chiuso lo sportello dell’auto della municipale, impedendo all’agente a bordo di scendere, per poi protestare vibratamente con frasi del tipo: "Non vi do proprio niente, mi avete già rovinato una volta con 4000 euro, me ne vado". A quel punto è tornato al volante del proprio veicolo, dando vita a una fuga rocambolesca e spericolata, a detta degli agenti della Locale, con velocità superiore ai 90 e all’interno del centro abitato. L’inseguimento si è protratto lungo le vie Darsena, Destra Canale Molinetto, da qui via Cesarea, via Tanaro e via Bassano del Grappa, quindi via Ravegnana e via San Mama, commettendo una serie di infrazioni tra manovre pericolose, rossi bruciati e omesse precedenze. È stato raggiunto in via Montenero, dove abita e aveva parcheggiato. Qui avrebbe assunto nuovamente un comportamento intimidatorio e di sfida verso gli agenti, tentando di colpirne uno a gomitate. In tribunale il giudice, Cosimo Pedullà, lo ha liberato in attesa del processo, ritenendo non necessaria la misura degli arresti domiciliari chiesta dal Pm "tenuto conto della natura del tutto estemporanea del contegno illecito tenuto dall’imputato".