In montagna 3400 case a rischio. Priolo: "Alcuni la lasceranno"

La Regione sta pianificando interventi per proteggere edifici a rischio frane e alluvioni, con possibilità di delocalizzazione per garantire la sicurezza dei cittadini.

La Regione sta delineando un intervento dalla doppia natura: un piano Marshall per le opere pubbliche da mettere in campo, e un piano Fanfani per le sue ricadute sul fronte abitativo. I numeri sono già ciclopici: sono 3400 nel solo ambito montano gli edifici messi a rischio da almeno una delle 81mila nuove frane censite e inserite nelle mappe del dissesto idrogeologico. Nel mirino ci sono quegli edifici caratterizzati da un "ambito perimetrale posto a venti metri di distanza da una frana – ha spiega la vicepresidente Priolo –. Non tutti sono abitati, a volte si tratta di caseggiati abbandonati. La scelta di intervenire sulla singola frana sarà dettata da un calcolo: se l’intervento dovesse presentare un conto di vari milioni, a fronte di un immobile che ne vale 100mila, si procederà alla delocalizzazione dei residenti. I quali, con quell’importo, potranno acquistare un’altra casa. Il bene immobile a quel punto diventerà proprietà del Comune, che sarà invitato a demolirlo". La stessa analisi, ha detto la Priolo, sarà fatta per gli edifici negli alvei dei fiumi, sugli argini, nelle golene o in aree allagabili. "I cittadini avranno la somma necessaria per delocalizzare altrove. Non saranno obbligati a farlo, e potranno mettere in campo strumenti per autoproteggersi, ma devono sapere che in caso di nuova alluvione non avranno diritto ad alcun indennizzo". Un dettaglio che potrebbe riscrivere la geografia di intere aree del Ravennate e del Faentino. "Nessuno qui sta dicendo che delocalizzeremo il centro storico di Faenza colpito dall’alluvione – ha precisato la vicepresidente – metteremo in campo delocalizzazioni puntuali, di case o gruppi di case". Ad ogni modo, "le aree in cui progettare la divagazione dei fiumi saranno disegnate in ambiti in cui il fluire delle acque non presenti profili di rischio".

f.d.