’In suspensus’, mostra-dialogo a tre voci

Inaugura alla Fondazione Sabe l’esposizione che coinvolge Benvenuto, Cattaneo e Modorati e che riflette sul lavoro di Giorgio Morandi

’In suspensus’, mostra-dialogo a tre voci

’In suspensus’, mostra-dialogo a tre voci

Con la mostra ‘In suspensus’ di Carlo Benvenuto, Enrico Cattaneo ed Elena Modorati, la Fondazione Sabe per l’Arte di Ravenna, nata nel 2021 con l’obiettivo di diffondere l’arte contemporanea con un occhio di riguardo per la scultura, si apre per la prima volta alla fotografia. Un dialogo dunque tra tre artisti, di due diverse generazioni, che si esprimono con differenti linguaggi. E non solo. La nuova mostra che si inaugura stamattina alle 11 negli spazi ristrutturati di via Pascoli 31, è anche una riflessione in chiave contemporanea sul lavoro artistico del pittore bolognese Giorgio Morandi. Curatrice della mostra è la storica dell’arte Angela Madesani che insegna all’Istituto Europeo di Design e all’Istituto Secoli di Milano. L’evento è realizzato con il patrocinio del Comune di Ravenna e del Dipartimento di Beni culturali dell’Università di Bologna – Campus di Ravenna e in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Ravenna.

Madesani, com’è nata l’idea della mostra?

"Conosco e apprezzo da anni l’artista Mirella Saluzzo, fondatrice della galleria insieme al marito Norberto Bezzi. In più, parlando con il direttore artistico Pasquale Fameli, è emerso un certo interesse per il dialogo con diversi linguaggi. Così è emersa la possibilità di esplorare le relazioni della fotografia con la ricerca plastica, il paesaggio e lo spazio, fisico e mentale".

Come ha scelto i tre artisti protagonisti di ‘In suspensus’?

"Premesso che li conoscevo già tutti i tre, il primo confronto è stato con Modorati, classe 1969, che non ama definirsi né fotografa né scultrice. In occasione della mostra farà installazioni con vari materiali e presenterà un lavoro site specific che prevede l’utilizzo di teche che lei definisce morandiane. Il pensiero è andato al lavoro del fotografo Cattaneo, scomparso cinque anni fa a 86 anni, che ha fatto una serie di opere denominata proprio ‘Morandiane’. In mostra, il pubblico potrà ammirarne 16 divise in gruppi".

In Morandi è evidente il tema della sospensione del tempo, fil rouge della mostra. In questa direzione si colloca anche Benvenuto, classe 1966?

"Sì. Il pittore-scultore ha anche realizzato fotografie per un lavoro meditato sulle nature morte in cui gli oggetti e gli spazi sono ritratti in un’atmosfera sospesa, personale, costituita dal silenzio del quotidiano. Nature morte che introducono anche il tema dell’imitazione. Così è nata una mostra a tre".

Com’è possibile mettere in relazione scultura, fotografia e arte contemporanea?

"I linguaggi esistono anche per essere superati… Cattaneo, noto documentarista, ha avuto un rapporto complesso con la scultura del Novecento che ha a lungo fotografato. Benvenuto, con il suo bicchiere che in realtà è una scultura in vetro, ci fa capire che la realtà si imita con la scultura, con la fotografia, come ognuno crede… Nelle sue installazioni Modorati ha creato trasparenze che ricordano il lavoro di Morandi".

Roberta Bezzi