Inquinamento, morte e terrore. I tormenti della ‘Terra dei fuochi’

Le conseguenze terribili dell'inquinamento nella Terra dei Fuochi, tra Napoli e Caserta, causato dalle ecomafie. Legambiente lotta per la bonifica, mentre un progetto di riforestazione offre speranza. È importante seguire le norme di smaltimento dei rifiuti e denunciare i crimini ambientali.

Inquinamento, morte e terrore. I tormenti della ‘Terra dei fuochi’

Inquinamento, morte e terrore. I tormenti della ‘Terra dei fuochi’

Sempre più ammalati, decessi, inquinamento e terrore. Queste sono le conseguenze terribili che tormentano gli abitanti delle zone fra Napoli e Caserta, dove si trova la ’Terra dei fuochi’. Il termine è nato negli ultimi decenni, a partire dal 2000. Si tratta di una vasta area contaminata da rifiuti tossici e molto dannosi per la salute umana, e quella dell’ambiente circostante, utilizzata, illegalmente, come discarica abusiva. E tutto per mano delle cosiddette ’ecomafie’, organizzazioni criminali di stampo mafioso che arrecano danni all’ecosistema, che agiscono per l’unico scopo di non dover pagare le tasse e guadagnare. Legambiente sta cercando di lottare contro questi crimini. Nata nel 1980, si è successivamente resa autonoma. Era conosciuta inizialmente come ‘Lega per l’ambiente’ ma, nel corso degli anni, ha modificato il nome in ’Legambiente’ per evitare confusione con altri movimenti. Ed è anche grazie a essa che, oggi, si sta cercando, con molte difficoltà, di accelerare la bonifica di queste zone per creare una terra senza veleni. Sul progresso tecnico-scientifico al servizio dell’ambiente abbiamo approfondito l’argomento tramite ricerca su alcuni siti in Internet, visionando filmati che ci hanno aiutato a comprendere come sono state attuate e svolte le ricerche. Per localizzare i siti sospetti e perlustrarli sono state utilizzate foto aree, che sono servite ad analizzare la morfologia del territorio e il suo rapido cambiamento rispetto al ciclo della natura. È stato, inoltre, interessante documentarci su quali siano le diverse tipologie di analisi utilizzate: quelle geofisiche, che sfruttano il georadar che permette di vedere cosa c’è nel sottosuolo , e quelle geochimiche che hanno permesso di scoprire la composizione del terreno tramite alcuni campioni prelevati. Inoltre, è stato utilizzato un particolare strumento di nome gascromatografo che permette di dividere il gas e analizzarlo in modo dettagliato.

Curiosità: Lo sapevate che? È partito da Giuliano in Campania un intervento di riforestazione e bonifica a basso costo, in un lembo di terra, sottratto da una delle zone più contaminate della terra dei fuochi. Chiamato ’Il bosco delle caldaie’, è il primo di una lunga serie: un insieme di vegetazione e alberi cioè pioppi, le cui radici stanno assorbendo i metalli pesanti in profondità. In questi ultimi anni è nato in quest’area c’è un bosco, sono tornati gli animali selvatici e gli uccelli. Un vero e proprio miracolo! In questo ambiente, oggi visitabile, si può vivere un’esperienza rilassante respirando aria salutare. Da questo si evince quanto l’uomo, se volenteroso, possa fare miracoli. Breve riflessione Ma questo non basta! Come discusso in classe, insieme ai nostri compagni e insegnanti, abbiamo riflettuto su cosa potessimo fare anche noi. E siamo tratti a conclusione che nel nostro piccolo, dovremmo contribuire alla salvaguardia dell’ambiente circostante, semplicemente seguendo alcune semplici norme cioè rispettare le regole sullo smaltimento dei rifiuti, come ad esempio eseguire bene la raccolta differenziata. E, ovviamente, se mai dovesse capitare di dover assistere ad un reato o crimine, è giusta cosa denunciare e non rimanere in silenzio, per paura.

Classe 3^ C,

scuola media ‘Cervia 3’

Alunne: Sara Gasperoni, Ambra Kola, Chiara Ferrini, Luisa Merola

Prof Manuela Valzania