Insieme da 66 anni e ora senza casa. "Il nostro anniversario da alluvionati"

L’abitazione finita sott’acqua a Fornace. Ora sono tutti in affitto a San Michele, poi dal 26 il nucleo familiare dovrà spostarsi

Insieme da 66 anni e ora senza casa  "Il nostro anniversario da alluvionati"

Insieme da 66 anni e ora senza casa "Il nostro anniversario da alluvionati"

Ravenna, 15 giugno 2023 – Non sarà un anniversario di matrimonio come gli altri quello di oggi per Mario Fiammenghi e la moglie Dina. Lui 87 anni, lei 84, sono sposati da 66. Lo scorso 18 maggio la loro bifamiliare, in via del Lavoro 39 a Fornace Zarattini si è allagata. Quanto contenuto al piano terra è andato perduto: fotografie, documenti, mobilio, oggetti. L’acqua per fortuna non ha raggiunto il primo piano. Nell’abitazione viveva col compagno anche la figlia di Mario e Dina, Irene.

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Attualmente sono tutti in affitto a San Michele, poi dal 26 giugno il nucleo familiare dovrà spostarsi ancora – "abbiamo trovato un altro appartamento in affitto attraverso l’Unitalsi", racconta Irene –, vista anche l’indisponibilità di alloggi popolari. Una soluzione, visti anche i problemi di salute dei due anziani (specie di Mario), va trovato. "Anche perché ci è stato detto che almeno fino a novembre non potremo rientrare nella nostra casa di Fornace Zarattini". E così in questi giorni Irene si è caricata la famiglia sulle spalle, e ha trovato soluzioni tampone. Oggi "non ci sarà alcun festeggiamento. Non è il momento". Mario ha problemi di memoria – "però la sua casa se la ricorda" –, e quando lo portano al suo alloggio momentaneo ogni tanto recalcitra, perché vorrebbe tornare subito a casa. All’edificio lo lega un legame non solo affettivo, perché l’87enne la costruì nel 1957 insieme ai suoi due fratelli (il terzetto lavorava alla Cmc).

Prima che la sua salute si aggravasse, Mario (aveva già 80 anni...) ha costruito in cucina pavimento, camino e rivestimenti. Al suo fianco, in questi 66 anni, c’è sempre stata Dina, di professione sarta prima di sposarsi, per poi lavorare nei campi fino a un impiego in cucina nella casa di cura Domus Nova. Il 18 maggio, ricorda Irene, "alle 13 circa ci è stato detto di andare via, cosa che abbiamo fatto un paio d’ore dopo". Il primo alloggio è stato un hotel in città, per poi, dopo una serie di peripezie, arrivare a San Michele. La casa di Fornace è lontana dal poter tornare abitabile. "Ogni giorno andiamo a togliere l’acqua. I vigili del fuoco – racconta Irene –, mi hanno detto che il pavimento non è sicuro. Un conto è che a calpestarlo sia una sola persona, un conto è farlo in cinque". Il Comune, aggiunge, "mi ha detto che sta formando il personale che dovrà venire a valutare l’abitabilità degli edifici. Noi comunque fino a novembre non potremo tornare a casa". E l’affitto? "Dovrebbero rimborsarlo, anche se ci è stato che detto che, causa burocrazia, il primo che abbiamo pagato non ci verrà rimborsato prima di settembre". Anche se oggi non ci sarà una festa vera e propria, Irene e gli altri familiari (Paolo, Giacomo e Benedetta), vogliono mandare un messaggio a Mario e Dina. "Buon anniversario. Avete superato tante difficoltà nella vita e supereremo anche questa. Vi vogliamo bene".

l.b.