La Casa della comunità. Il 18 giugno via ai lavori. Ma alcune zone resteranno grezze

Il cantiere costa 13 milioni: cifra resa insufficiente dall’inflazione. E così 1.200 metri quadrati su 5.500 non saranno rifiniti, per ora. Intanto si corre per rispettare i tempi Pnrr: tutto pronto entro marzo 2026.

La Casa della comunità. Il 18 giugno via ai lavori. Ma alcune zone  resteranno grezze

La Casa della comunità. Il 18 giugno via ai lavori. Ma alcune zone resteranno grezze

Partono il 18 giugno i lavori per realizzare la nuova Casa della comunità (come sono state ribattezzate le Case della salute) in Darsena. Il cantiere, in ritardo, era atteso da tempo: sarebbe dovuto partire a settembre, nove mesi fa. Si era poi parlato di aprile, ma in questi mesi ci sono stati dei problemi: una delle consorziate del consorzio Cns, che ha vinto l’appalto, ha avuto infatti dei gravi problemi a causa della morte di uno dei soci. È stato quindi necessario trovare un’altra ditta, Clr, da affiancare a Kineo e Cires per portare avanti i lavori da 13 milioni. Ora si dovrà correre, perché il finanziamento Pnrr richiede di aprire tassativamente la struttura entro marzo 2026. "Avevamo previsto la fine dei lavori a dicembre 2025 – spiega Francesca Luzi, dirigente dell’unità operativa Progettazione e sviluppo dell’Ausl Romagna – e l’impresa dovrà cercare di ottimizzare i tempi per recuperare il ritardo. Speriamo sempre che possano arrivare delle proroghe sui tempi, ma certo è che l’intervento è ambizioso".

La nuova struttura, da 5.500 metri quadrati, ospiterà una ventina di ambulatori di medicina generale, spazi per le visite specialistiche, venti posti letto di ospedale di comunità, Cup e molto altro. Il problema è che nel tempo, con i rincari degli ultimi anni, la coperta dei fondi Pnrr è diventata sempre più corta: già un paio d’anni fa l’Ausl dovette tagliare il progetto, dividendolo in due stralci. Il secondo non è finanziato al momento e comprende il Consultorio famigliare, la Pediatria di comunità e spazi per le associazioni. Nel corso della definizione del progetto però, l’anno scorso, sempre a causa delle ristrettezze economiche si è deciso di lasciare 1.200 metri quadri dei 5.500 totali a grezzo, senza pavimenti e rifiniture. Verranno completati in seguito: "È stata fatta questa scelta quando abbiamo visto che i prezzi aumentavano, speriamo di ricevere finanziamenti per completare questi spazi prima ancora che finiscano i lavori – dice Luzi –. I locali non rifiniti comprendono ambulatori di medicina specialistica e dei medici di base, ci sono spazi al primo piano e altri a secondo, mentre il piano terra col Cup, la sala d’attesa e la zona polivalente sarà pronto". Così come pronto sarà l’Osco, l’ospedale di comunità ora ospitato temporaneamente grazie a una convenzione negli spazi della clinica privata San Francesco: "Sarà al secondo piano, in una delle due ’ali’ dell’edificio connessa al corpo centrale – aggiunge Luzi –. È la priorità".

Il nuovo edificio dovrà anche rispettare una serie di prescrizioni in materia di sostenibilità, con elemento quali pannelli fotovoltaici e vasche di raccolta per le acque meteoriche.

Sara Servadei