DANIELE VISTOLI*
Cronaca

La lezione dell’alluvione in un territorio fragile Ecco cosa fare in futuro

di Daniele Vistoli*

In Romagna c’è stata una forte alluvione, dovuta al caso, in una regione ahimè nei secoli (passati), all’avanguardia nel controllo idraulico. Evito di polemizzare, finché l’ultimo uomo e società, non si siano rialzati, ripuliti dal fango… mi limito a illustrare le proposte di contrasto all’alluvione, che ho rese pubbliche, a partire dal 2013 e fino al 2019. L’argomento, possibile inondazione di Ravenna, va affrontato innanzitutto, dal versante monte e da quello… mare. Perché è solo questione di tempo, ma succederà anche da est.

Cito le proposte pubblicate: creare un anello idraulico regolatore attorno alla città, un canale artificiale a distanza di sicurezza, che meccanicamente equilibri gli apporti acquei, in situazioni di emergenza. Va tenuto conto, che a Ravenna i fiumi vanno direttamente al mare, il reticolo dei canali, autonomamente, fa la stessa cosa. L’anello è previsto faccia capo ad alcune casse di espansione, la più grande dietro all’attuale MediaWorld Faentina. L’area è un immenso giacimento di sabbia granita, ghiaia, si pagherebbe da solo; in regime ordinario, diventerebbe un parco acqueo urbano, a modesto gradiente salino.

Il canale Cupa-Magni, che è prossimo, andrebbe allargato, per dare una portata maggiore e reso navigabile a piccoli vaporini tipo Venezia, fino al mare, con porte vinciane. Naturalmente va salvaguardato il rapporto fra acqua dolce e non, perché i canali di scolo, spesso sono anche di irrigazione. Va ipotizzata preventivamente, in regime ultra straordinario, la posizione di rottura degli argini verso la campagna, con accordi preventivi coi proprietari. Non vi sorprenda… la “via Rotta” prende il nome, dalla posizione dell’argine del fiume Montone, che nei secoli, veniva tagliato per impedire l’allagamento della città. Non vi sorprenda… in una traversa di via Cavour, c’è una epigrafe marmorea a tre metri di altezza, con su scritto: “fin qui l’acqua arrivò”. Vanno poi rialzati i binari della stazione di 3metri, invece di creare sottopassaggi a go’go, ultimo quello di via Destra Canale Molinetto, una ennesima follia, alla luce dell’esperienza di questi giorni… o affogheremo, questa volta, da monte eo da mare, con l’infrastruttura più importante. Oltretutto, permetterà il collegamento a raso diretto centro, Darsena, rimuovendo un ostacolo visivo secolare

*Architetto