SARA SERVADEI
Cronaca

La seconda vita dei rifiuti, 50 selezionatori per rimediare agli errori: "E troviamo di tutto"

Voltana, nell’impianto di recupero fino a 90mila tonnellate di carta, vetro e plastica all’anno. Il responsabile Gulmanelli: "Ma negli ultimi anni la qualità della differenziata è peggiorata"

Voltana (Ravenna), 3 aprile 2024 – Carta, plastica, vetro. Arrivano qui e vengono controllati, selezionati, ulteriormente smistati. Nel gigantesco impianto di recupero dei rifiuti differenziati di Hera a Voltana ogni anno arrivano fino a 90mila tonnellate di rifiuti (tante sono quelli autorizzate). L’anno scorso sono state 74mila: la previsione era 80mila, ma c’è stato uno stop di un mese a causa dell’alluvione.

La seconda vita dei rifiuti. Cinquanta selezionatori per rimediare agli errori: "E troviamo di tutto"
La seconda vita dei rifiuti. Cinquanta selezionatori per rimediare agli errori: "E troviamo di tutto"

"Quest’anno ci aspettiamo tra le 80mila e le 85mila tonnellate – dice Fabio Gulmanelli, responsabile dell’impianto di selezione e recupero di Herambiente a Voltana –. Il grosso arriva da tutto il comprensorio della provincia di Ravenna, per la plastica anche qualcosa dall’Imolese e da Argenta. Il vetro qui è ben trattato, lì il prodotto di riciclo è valutato in base alla qualità del vetro che si riesce a realizzare e Ravenna ha un ottimo livello".

L’impianto di selezione e recupero di Voltana impiega circa 50 persone, perlopiù selezionatori: lavorano davanti a un rullo su cui scorrono i rifiuti già differenziati e hanno il compito di rimuovere ciò che non sarebbe dovuto finire in quella tipologia di scarto. L’obiettivo è ridurre gli errori al di sotto dello 0,3%.

"La qualità della raccolta differenziata è peggiorata negli ultimi anni – dice Gulmanelli –. C’è chi fa il furbo, e invece che andare all’isola ecologica getta il rifiuto nel cassonetto con la bocca più grande". Sicuramente il cambio nel sistema di raccolta ha influito: da una parte è aumentata la differenziata, dall’altra molti sono confusi e qualcuno se ne frega. "Nel vetro capita spesso di trovare cristallo o ceramica, che invece va nell’indifferenziato: anche solo la presenza di una tazzina di caffè può compromettere il riciclo di un grosso carico di vetro – prosegue Gulmanelli –. Capita talvolta di trovare addirittura piastrelle e pure dei sanitari. Nella plastica, che è la più soggetta a errori, ci sono borse, spazzolini, giochi per i bimbi, tapparelle..."

Hera raccomanda anche di non lavare i contenitori da gettare tra i rifiuti differenziati: l’impianto prevede già il lavaggio, farlo a casa comporta un maggiore consumo d’acqua.

Ma come funziona l’impianto? I sacchetti vengono aperti e i rifiuti messi sui rulli, dove i selezionatori rimuovono gli oggetti conferiti erroneamente e, nel caso della plastica, dividono le cassette della frutta (che seguono un altro percorso) dal resto.

Il dilemma è che esistono tanti tipi di plastica: all’interno dell’impianto è presente un macchinario che in base al peso e grazie a uno spettrografo è in grado di distinguere tra le varie tipologie e le divide facendole cadere in sezioni diverse tramite un soffio che si aziona al passaggio dell’oggetto in un punto specifico del rullo. Lo stesso avviene per le lattine, conferite insieme alla plastica e separate da un macchinario speciale per i metalli non ferrosi. In un altro punto del ’percorso’ dei rifiuti dentro all’impianto è presente una calamita, per separare i metalli ferrosi.

Nel corso della nostra visita all’impianto i selezionatori hanno individuato un phon erroneamente gettato nella plastica, così come l’imbottitura di un divano nella carta. Successivamente la carta va direttamente in cartiera. Plastica e vetro vengono inviati ad aziende che li ritrasformano in nuovi oggetti: "Sulla plastica noi facciamo una pre-pulizia e la mandiamo in impianti di trattamento dove viene fatta una selezione più specifica, per tipologia e anche per colore. Una parte non si recupera, specialmente se mescolata: diventa ’plast mix’, usata come combustibile – prosegue Gulmanelli –. Il vetro va ad aziende che lo frantumano in modo calibrato e lo fanno passare attraverso macchine con lettori ottici che lo separano in base al colore".