La vendita di Ortazzo e Ortazzino I proprietari puntano a edificare

Il Comune assicura che non è possibile, ma c’è comprensibile preoccupazione per l’area naturalistica

La vendita di Ortazzo e Ortazzino  I proprietari puntano a edificare

La vendita di Ortazzo e Ortazzino I proprietari puntano a edificare

È la società per azioni Cpi Real Estate Italy, operativa nell’intermediazione immobiliare e con sede a Roma, la nuova proprietaria dei 471 ettari di terreno, pineta compresa, ricadenti all’interno del Parco del Delta (si tratta dell’area a stretta tutela naturalistica Ortazzo e Ortazzino e adiacenze) che agli inizi degli anni ’70 erano stati acquistati dalla società Immobiliare Lido di Classe (Roma) con lo scopo di costruirvi un villaggio turistico con tanto di porticciolo alla foce del Bevano. Un progetto che fu bloccato dal pretore Andreucci su denuncia del Wwf perché l’area era protetta dalla convenzione di Ramsar. L’operazione, di cui forniremo a breve i dettagli, lascia intendere di essere finalizzata alla edificazione di un’ampia area ora indicata come seminativa a nord ovest di viale dei Lombardi (quasi novanta ettari) e a ridosso della zona a tutela naturalistica: un’area che, come si legge nella certificazione comunale allegata al contratto di compravendita, viene indicata come prevista dal Psc del 2007 e dal Rue del 2009 come ‘spazio urbano prevalentemente residenziale con percorsi pedonali, ciclabili, spazi e strutture pubbliche e luoghi di culto’. Una affermazione che, come si può leggere a parte, è decisamente smentita dall’assessore all’Urbanistica, l’ingegnere Federica Del Conte.

Il passaggio di proprietà è avvenuto il primo marzo scorso davanti a un notaio romano per il prezzo di 580mila euro, ovvero 56.915,91 euro (più Iva) per i fabbricati in parte diroccati, 51.654 euro per "i terreni a destinazione edificabile (90 ettari), 306.532 euro per i terreni a destinazione agricola e 164.897 euro per i terreni aventi destinazione né agricola né edificabile". Al momento della compravendita, la Immobiliare Lido di Classe (capitale sociale di 255mila euro, detenuto da Italmobiliare spa, Banca Nazionale del Lavoro, Parsitalia spa) era in liquidazione volontaria a far data da aprile 2017. Peraltro la società nel settembre 2021 era stata oggetto di un pignoramento esecutivo a opera della Sorit, poi cancellato per adempimento dell’obbligazione fiscale.

Nel contratto di compravendita è anche evidenziato che la Immobiliare Lido di Classe il 19 ottobre 2022 notificò all’Ente Parco del Delta l’intenzione di vendere "ai fini dell’esercizio, entro il termine di tre mesi, del diritto di prelazione" e che al 19 gennaio 2023 non era pervenuto "alla parte venditrice alcun provvedimento di esercizio del diritto di prelazione". Come si sa, l’Ente Parco si è giustificato dicendo che non aveva disponibilità finanziarie. È evidente che l’operazione nasce all’interno di uno stesso fronte immobiliare romano con addentellati anche a livello internazionale: Parsitalia spa, in liquidazione, risulta infatti coordinata da Cpi Property Group, società fondata nella Repubblica Ceca e con sede in Lussemburgo, operativa sul fronte immobiliare in mezzo mondo, con prevalenza nell’Europa centro-orientale. È ben comprensibile come tutto questo susciti preoccupazione a Ravenna, dove ancora è vivo il ricordo della non facile battaglia giudiziaria e amministrativa che 50 anni fa salvò l’Ortazzo e l’Ortazzino dal progettato scempio di un mega villaggio turistico.

Una preoccupazione di cui si sta facendo portavoce Italia Nostra, che in una nota evidenzia fra l’altro come il socio fondatore e di maggioranza di Cpi Property Group "risulterebbe il magnate ceco Radovan Vitek" e come nella nota integrativa al bilancio 2022 della Cpi Real Estate Italy si evidenzi come la società abbia "ampliato la propria base immobiliare attraverso l’acquisizione di nuove aree, in particolare aree fabbricabili nel comune di Ravenna provenienti dalla proprietà di Immobiliare Lido di Classe". A tal proposito Italia Nostra sottolinea come tali aree potrebbero essere nella zona C del Parco, fra viale dei Lombardi e via Canale Pergami.

Carlo Raggi